format:
24 bit/ 192khz
sampling frequency:
8hz to 192khz
frequency response:
20hz – 20khz +/-0.2db
output impedence:
15ohms
dynamic range:
98db
s/n ratio:
102db
thd:
< 0.01%
(unbalanced); <
0.005% (balanced)
channel seperation:
97db
output voltage:
2vrms
(unbalanced);
4vrms (balanced)
digital output
(coaxial):
-
s/pdip (sony / philips), 6mb/s, 80mhz
digital output
(optical):
-
jeita cp-1201
tos-link,
6mb/s
power consumption:
22va
dimension:
430 x 355 x 110mm lxwxh
Peso: 13 Kg circa |

 |
Si tratta del nuovo prodotto uscito da
Esound , dopo il modello E5 e
il modello E5
Signature già parecchie volte recensiti sul sito , ecco il
nuovo E5 Reference . Esteticamente si differenzia dal modello base dalla
placca superiore cromata e da i collegamenti e pannello posteriore
diversi. Troviamo infatti una piastra di alluminio ancora più spessa e
connessioni RCA e XLR di maggiore qualità , Neutrik.
Ma i miglioramenti sono stati
apportati sopratutto dentro , troviamo ben
27200uF di capacità
contro i
19200uf del modello Signature , che gia'
erano tanti , di altissima qualità Green Wima , Black Box ,
Elna for Audio , oltre a tante altre cose che vi riporto qui sotto
prese dal sito ufficiale:
Dal sito ufficiale:
Philips machanism: mounted on a 5mm thick aluminum plate: optimum
enhancement on stability.
G9 pro digital servo system: an extreme high-end design to
provide ultimate accuracy in reading machanism. only available in this
latest prime version. With crazy expensive parts such as vishay resistor
(found on us$30000- range mark levinson or orpheus equipment),
evo caps from germany, rifa caps from swiss; siemens and green wima caps
from germany . . .
True balanced analog output stage: isolated pure class a full
balanced output circuit in rca output route and full balanced texas
instruments ne5534 based output in xlr output route. high-end
capacitors (e.g. wima black box) & secret formulated non-magnetic
inductors employed in various stages.
Over 30 models of extreme high-end wires employed: in order to
achieve the final sound, various extreme quality high-end audio
wires such as cardas, ampex, audioquest, tara labs, kimber . . . etc are
employed. ultimate expensive one such as "sky" and "the zero" are
present.
Tcco / tcxo (temperature compensated crystal oscillator) clock system:
as reference frequency coupled by adaptation of clock distribution
system (cds). Tcco / tcxo is an extremely high-end and expensive
clock system with better than 5ppm (part-per-million)
accuracy - 200 fold improvement over standard oscillators used in
most cd players. extreme high-end cd players incorporated with
tcco / tcxo clock system include: mark levinson 390s, wadia 270, 270se
transport system and wadia 27ix decoding computer.
Clock distribution system (cds): the first in china that employs this
high-end technique - each component requiring the
reference frequency is equipped with an independent pathway, with
precise imp matching. Digital signal reflection interference to analog
signal circuits are banned. tcco / tcxo + cds have turned e5 into a
supreme accurate and high performance digital transport as well.
Heavy duty design: net weight over 25 lbs; 13mm thick anodized
aluminum front panel and side panels with thick zinc plated steel as
under plate - all provide excellent stability to the transport
system with anti-electromagnetic interference capability.
Crystal clear electric supply (cces) technique: 10 sets of isolated
stable voltage supply employing the unique cces technique to all digital
and analog signal pathways - completely tackle cross
interference. Speical handmade massive toroidal transformer with no
welding point outlets. there is a 3mm extra zinc plated steel board
under the transformer: against electromagnetic interference. power
supply board employs wima black box - reveals the great emphasis
on power supply.
Total separated buffered circuit design: the new developed current
servo circuit as opposite to the traditional dc servo circuit system -
great improvement on low frequency extension and resolution
Gli altri modeli Esound pubblicati sul sito: |
 |
 |
 |
Esound E5 |
Esound E5
Signature |
La recensione
di Riccardo Mozzi |









Da notare i
connettori Neutrik




 |
 |
Il manuale Zippato 500 Kb circa |

L'imballo e
sempre eccellente di questi prodotti , ben 2 imballi e la protezione per
gli spigoli.

Qui lo vedete
confrontato al modello Signature

Il suono che ritroviamo e sicuramente molto dolce e armonioso ,
come i migliori valvolari , ma con la prerogativa di essere veloce
e altamente dinamico all'occorrenza . La scena e notevole ampia e
ben bilanciata su tutta la gamma , a mio parere la differenza tra
questo nuovo modello e il signature non e cosi ampia come
descritto dal sito ufficiale , e percepibile e sicuramente e stato fatto
un passo avanti notevole , ma anche il modello classico si difende
bene.
La recensione di Cristiano : |
APPUNTI e NOTE
D’ASCOLTO
Esound E5
Platinum Reference
Lettore CD integrato
La passione per la musica
riprodotta sovente inizia in sordina, magari nel momento in cui
l’appassionato di musica non si accontenta più della qualità offertagli
da modesti sistemi economici, portatili o comunque consumer, ovvero
quando intuisce e comprende di poter godere ancor meglio ed
intensamente, anche fra le mura domestiche, delle emozioni e delle
sensazioni psico-fisiche procurategli dall’evento musicale reale.
L’esperienza ed il ricordo
acustico di indimenticabili esibizioni dal vivo, la tattile
percezione dinamica del suono, la veridicità e la posizione degli
strumenti, diventano poi il viatico ed il riferimento per un sempre
più ponderato confronto mnemonico e sensoriale nell’intimità della
propria abitazione.Complice, assai frequentemente, la giovane età ed
il conseguente esiguo potere d’acquisto, l’aspirante audiofilo
inizia il suo cammino nel campo della stereofonia assemblando un
sistema budget di riproduzione musicale che, con ogni probabilità,
ne aumenta sostanzialmente il coinvolgimento emotivo rispetto a
precedenti standard d’ascolto pressoché carenti su tutti i basilari
parametri acustici di riproduzione stereofonica. |
 |
Se scocca infine la
passione, iniziano a fiorire nel novello audiofilo le prime simpatie per
uno o più Costruttori ed in funzione poi del grado di conoscenza del
settore e delle tecnologie ivi applicate, anche le prime fantasticherie,
i primi sogni “esoterici”, che si materializzano in obiettivi successivi
di crescita qualitativa del proprio sistema home.
La East Sound di Hong-Kong, pur
concentrandosi nettamente su sorgenti digitali, ha all’uopo previsto in
catalogo un cd-player di base (il modello E5m recensito alcuni mesi or
sono) sul cui progetto sono state sviluppate alcune rivisitazioni
tecniche, qualitative e progettuali, passando per il modello Signature
sino appunto all’attuale top di gamma della serie 5, il Platinum
Reference.
Ecco che, volendo riassumere
ferocemente gli ultimi concetti appena esposti, si è introdotto il sano
concetto di “up-grade”, che sovente invece diviene famigerato qualora si
trasformi nel tarlo dello status-symbol, del possesso di certi blasoni
anziché di altri, del cambio continuo di apparecchi ed accessori nella
spasmodica ricerca di una individualistica perfezione estetica del
suono. Il pericolosissimo rovescio della medaglia consiste purtroppo nel
giungere a porre in secondo piano la fruizione ludica e ricreativa della
musica a favore del mezzo che la riproduce, sino ad anteporre il
“proprio suono” a quello reale di una qualunque esibizione musicale
live. La conseguenza più immediata consiste purtroppo in uno sterile
sacrificio economico direttamente proporzionale sia alla disattesa
dell’obiettivo qualitativo auspicato che ad una virulenta
insoddisfazione.
Nel caso di Esound, già con il
modello E5m è possibile poter usufruire di una qualità di riproduzione
sana e scevra da particolari compromessi qualitativi, sicuramente
appagante anche per quell’audiofilo evoluto al contempo non disposto ad
eccessivi investimenti e sufficientemente illuminato da non cadere nella
vorticosa trappola del “tarlo audiofilo”. Con l’edizione Reference, a
fronte di un esborso quasi doppio rispetto al modello di base (€1450 di
listino del top di gamma contro i 750 dell’E5m) ma ancora
sufficientemente abbordabile, Esound ha evidentemente inteso un
esercizio di tecnologia e di prestazioni senza compromessi, pur
inserendosi con sagace strategia commerciale nell’importantissima fascia
media di mercato. Al fine di sviscerarne al meglio le capacità soniche
e pur avendo in casa già da alcuni mesi un esemplare in prova, ho atteso
a sbilanciarmi su carta stampata con le mie pur personali e sindacabili
considerazioni d’ascolto, sino all’arrivo di un lettore cd integrato al
di sopra di ogni sospetto qualitativo, ovvero un glorioso Krell KPS30i
(fratello non troppo minore di quel KPS20i che nella seconda metà dei
’90 ha rappresentato unitamente a pochi altri marchi la vetta
qualitativa della riproduzione del formato digitale a 16 bit), che ho
attivamente utilizzato come punto di riferimento anche in confronti
diretti.
Parliamo dunque dell’ultima
fatica del progettista W.K. Fung: la livrea torna a ricalcare
essenzialmente i primi modelli introdotti dalla East Sound, abbandonando
la linearità e le curve del “piccolo” E5m, invero volutamente più
ammiccanti agli attuali canoni estetici occidentali.
La forma è così massiccia da
infondere immediatamente una tranquillizzante sensazione visiva e
tattile di grande robustezza ed affidabilità, consona piuttosto ad
analoghi apparecchi commercialmente più esclusivi.
La realizzazione meccanica del
cabinet denota un’abbondante profusione di alluminio, considerevoli
spessori compreso un pesantissimo coperchio superiore (sul quale spicca
una targhetta metallica dorata con tanto di firma del presidente mr.
Fung), finiture molto curate ed un preciso assemblaggio.
Il frontale dell’apparecchio è
praticamente identico a quello del modello Signature, col cassetto della
meccanica di lettura posto centralmente a sovrastare l’ampio display,
posto in una sporgente cornice d’alluminio che interrompe il percorso di
una barra d’acciaio lucidato a specchio lungo l’asse orizzontale del
frontale stesso. Più a sinistra, entro tale barra lappata, vi è soltanto
il tasto cilindrico d’accensione mentre sul lato opposto ritroviamo
altri quattro tasti cilindrici equidistanti, di cui il primo avente
funzioni “Open/Stop”, il secondo adibito a “Play/Pause” ed i restanti
due dedicati alla selezione delle tracce.
Sul pannello posteriore sono
riportate le uscite analogiche, sia sbilanciate RCA che nella versione
bilanciata, realizzata con connettori Neutrik di ottima qualità ed
orgogliosamente sbandierati quali “Swiss made”; completano l’interfaccia
col mondo esterno ben tre uscite digitali, una ottica, una elettrica
coassiale ed una bilanciata, (non si tratta di ingressi, of course, come
invece erroneamente scrissi in merito alla versione E5m) oltre
all’immancabile vaschetta IEC.
Siccome la sola miglior qualità
e versatilità delle connessioni non possa giustificare il divario di
prezzo fra il Signature ed il Reference, mi armo del solito cacciavite
universale (di quelli dotati di una sfilza di terminazioni
intercambiabili) e procedo con la rimozione del pesante pannello
superiore.
Apparentemente, la disposizione
della meccanica e delle schede circuitali appare la medesima di quella
studiata ed approntata per il Signature, con lo spazio a disposizione
equamente ripartito fra due grandi schede ai lati della centrale
meccanica di lettura; quest’ultima risulta del tutto identica a quella
utilizzata sul Signature, trattandosi di un’affidabile Philips VAM 1202
(peraltro costruita proprio in Cina) montata sulla solita meccanica
CDM12.1, col supporto del gruppo di lettura realizzato in un blocco
d’alluminio dello spessore di ben 5mm, al fine di aumentarne
l’insensibilità alle vibrazioni e la precisione di lettura dei dati sul
supporto cd.
Rimane altresì invariato anche
il DSS (Digital Servo System) di controllo della rotazione dei dischetti
argentati, del tipo “G-9 Pro” così come dichiarato dallo stesso
Costruttore. Trattasi in definitiva di una meccanica efficiente,
affidabile ed economica, montata anche su altri cd-players di uguale
passaporto e di analogo livello qualitativo e merceologico, come ad
esempio lo Shenda SD100S od il Jolida JD100S. Personalmente, per un
apparecchio che palesemente si fregia dell’appellativo “Reference”,
avrei preferito riscontrare (rimanendo pure in casa Philips) un sistema
di lettura più evoluto e pregiato quale la VAM 1250 che, prezzi
all’ingrosso alla mano, costa soltanto il doppio rispetto ai 23÷25 euro
previsti per la più economica VAM1202.
Ad una distratta disamina
visiva, la sezione di alimentazione sembra assolutamente identica a
quella progettata per i modelli inferiori di Esound: nella realtà, il
filtraggio capacitivo ammonta ora a ben 27200mF complessivi, raggiunti
mediante 4 pregiati condensatori Elna for Audio serie Black da 6800mF
cadauno, “by-passati” in parallelo da altrettante capacità di ridotto
valore Wima serie rossa.
Sulla stessa scheda si contano
poi 9 stadi di regolazione di tensione, ove si riscontrano ulteriori
capacità d’immagazzinamento fra cui spiccano due condensatori ELNA serie
blu da 4700
mF
cadauno; i regolatori dedicati alla sezione digitale, dei classici IC
della serie 78xx, stabilizzano ora la tensione ad 8 Vcc, anziché ai 5
Vcc previsti nei progetti E5m e Signature. Fanno altresì capolino qua e
là, per la gioia del senso visivo del tecnico e dell’appassionato
evoluto, pregiati elementi passivi quali i condensatori a film plastico
Wima serie black box, verde e rossa, i tedeschi ERO ed Evox e le
resistenze a bassa tolleranza Vishay.
La trasformazione dell’alternata
è ovviamente affidata ad un trasformatore toroidale posto immediatamente
dietro alla meccanica di lettura, le cui rassicuranti dimensioni
appaiono più consone ad apparecchiature di elevazione di potenza del
segnale audio piuttosto che ad un lettore di cd.
Analizzando la scheda circuitale
che occupa invece la quasi totalità dello spazio interno a destra della
meccanica, non mi sembra modificato l’oscillatore al quarzo (clock), un
componente dichiarato a bassissimo rumore di fase e stabile entro 5 ppm,
oltre che del tipo termocompensato o TCXO (abbreviazione di Temperature
Compensated Crystal Oscillator) al fine di stabilizzarne la temperatura
di funzionamento allungandone considerevolmente la vita operativa.
Nulla è dato a sapere in merito
all’elaborazione dei dati digitali e relativa conversione analogica,
sebbene per quanto concerne il DAC a 24bit/192KHz ne sia dichiarata una
nuova uscita modificata di tensione completamente differenziale: non ho
smontato il lettore per scrutare anche il lato saldature della scheda,
visto oltremodo che sul lato a vista le serigrafie degli IC risultano
pressoché cancellate e/o illeggibili, sebbene abbia il sospetto che da
qualche parte compaia il dac Crystal CS4390, lo stesso adottato anche
sul modello Signature.
La sezione analogica appare
invece più complessa, ove ora spiccano lungo il percorso di segnale
sbilanciato, operante in classe A pura, degli eccellenti amplificatori
operazionali Analog Devices AD797 (serie “ultra-low noise”, in numero di
uno per canale), mentre per quanto riguarda la sezione bilanciata il
circuito è ancora basato sui prestanti NE5534. Un’altra differenza
rispetto al Signature risiede nel nuovo circuito digitale d’uscita,
realizzato direttamente a ridosso delle connessioni digitali ottica,
coassiale e bilanciata che fungono anche da fissaggi della scheda
medesima; viene così elegantemente evitato il percorso del segnale nel
dominio digitale lungo tutto il circuito stampato principale, grazie
all’uso di uno specifico cavo coassiale a connessione SMA (il connettore
di SMA è uno dei connettori di radiofrequenza sviluppati negli anni ‘60
per rendere più agevole la connessione di cavi coassiali; esso è
progettato per un collegamento a vite, piuttosto che a tiro o a spinta,
realizzato in acciaio inox oppure in ottone, con filetto 0.250x36).
Il lettore è rimasto stabilmente
connesso al mio impianto per alcuni mesi, durante i quali un regolare
funzionamento ha sicuramente contribuito a rodare per bene meccanica e
circuiti: compagni d’avventura, un preamplificatore Audio Research
LS2-B, i finali monofonici Albarry M408II e Monrio MP1 ed i sistemi
d’altoparlanti Mastersound Classic, Astri Deneb, oltre ad un avvincente
disegno da pavimento a due vie artigianale basato su notissimi
trasduttori Scan Speak.
L’Esound E5 Platinum Reference
esprime un suono vivido, dinamico, dettagliato, trasparente, esteso e
parimenti granitico e deciso. Potrei terminare così la disamina
sensoriale del lettore di Hong Kong, ma mi priverei egoisticamente del
piacere di esternare un’esperienza per certi aspetti attesa ed al
contempo inaspettata.
Mi concentro allora sulla gamma
più bassa delle frequenze rilevabili dal nostro apparato uditivo,
aiutato anche da alcune incisioni di Kevin Moore, geniale tastierista e
cantante che fu componente storico dei celebri Dream Theater; ascoltando
la prima traccia, Colorblind, tratta dal bellissimo “Dead Air for
Radios” del 1998 a firma del progetto solista Chroma Key, Moore ha
utilizzato un potente segnale elettronico a bassissima frequenza (ad
orecchio, probabilmente inferiore ai 48÷50 Hz) a sostegno della linea di
basso, con l’evidente fine di conferire alla parte iniziale del brano un
sensazionale effetto di immanenza. Si tratta di un segnale avvertibile
con molta fatica ad esempio sia attraverso i piccoli woofer delle Astri
Deneb che con quelli delle Gale Model Four, comunque leggermente
attenuato anche utilizzando le Mastersound, che per una credibile
riproduzione esige dunque un disegno da pavimento ben esteso nella
risposta ai gravi.
L’Esound E5 Reference supera
brillantemente le mie consuete aspettative, andando oltre a quanto
ascoltato con il modello inferiore E5m e proponendo una notevole
estensione verso il basso, ben presente, efficace, seppur ancora di poco
inferiore a quanto offerto dal mio riferimento americano. D’altronde, è
probabile che la differenza del Krell sia determinata dall’adozione di
una meccanica di lettura qualitativamente strepitosa.
Le medesime sensazioni sono
confermate attraverso l’ascolto di altre composizioni di Moore per il
progetto parallelo Office of Strategic Influence (O.S.I.), in cui qua e
là riemergono nuovamente abissali suoni campionati.
In ogni caso, la performance non
appare nient’affatto scontata. Cerco ulteriori conferme nella musica
sinfonica e, in particolare, in quella organistica sacra di Johann
Sebastian Bach, di cui è ben nota oltremodo la profondità, la potenza e
la bellezza artistica del messaggio cristiano in tutte le sue opere
religiose.
Il Platinum Reference gestisce
con decisione e dovizia di particolari anche le grandi masse
orchestrali, dipanando un messaggio sonoro al contempo materico e
dettagliato, dotato di apertura, estensione e lucentezza verso le
frequenze più acute, rimanendo scevro da certi indurimenti in gamma
medio-alta riscontrati di tanto in tanto sul modello E5m. Anche le
partiture più gravi dell’organo a canne sono rese con una buona dose di
presenza ed immanenza, sicuramente superiori a qualunque altro lettore
cd di provenienza cinese personalmente ascoltato in condizioni
controllate e comunque analoghe a quelle offerte dalla migliore
concorrenza europea, giapponese e d’oltre oceano.
In definitiva, questo lettore mi
ha ricordato sotto tale peculiare aspetto timbrico le performance
musicali di uno strepitoso cd-player giapponese commercializzato nei
primi anni ’90, il Pioneer PD9300, anch’esso contraddistinto all’epoca
da una sopraffina realizzazione e da un prezzo d’acquisto ancora non
proibitivo (circa L. 1.200.000).
A scanso di fraintendimenti,
evidentemente il Platinum Reference non è soltanto gamma bassa:
l’assetto timbrico invero è corretto, contraddistinto da una spiccata
naturalezza e da una piacevole apertura in gamma acuta, in entità tale
da conferire sempre una sensazione di luminosità che giova anche alla
ricostruzione prospettica dell’evento musicale, ben disposta su tutti e
tre gli assi dimensionali. Incisione permettendo, l’immagine sonora è
piuttosto vasta, ampia sul piano orizzontale e per nulla deficitaria
anche verticalmente: gli strumenti ritmici a percussione sono ben
disegnati al centro della scatola sonora, potenti, dinamici, molto
veloci e nitidi anche nei più repentini fraseggi percussivi, disposti ad
una profondità tale da collimare costantemente con la parete di fondo
della mia sala d’ascolto, ove i diffusori sono pressoché collocati in
campo libero (a circa 150cm dalla parete posteriore e ad oltre 100 cm da
quelle laterali). Le differenze col Krell KPS30i diventano più sfumate,
difficilmente individuabili e quantificabili, nonostante il
discernimento dei vari piani sonori sia nuovamente a favore del lettore
progettato da Dan D’Agostino.
Insisto ancora con brani
piuttosto complessi, ovvero le stupende partiture architettate da Georg
Philipp Telemann nella sua celebre Tafelmusik, dall’ottima edizione
integrale curata dalla Brilliant Classics: il Reference conferma grandi
doti di microcontrasto e dinamica, oltre ad una concretezza d’emissione
anche a bassi volumi d’ascolto, tali da catturare l’attenzione ed
indurre ad alzare il volume quando di semplice sottofondo.
Spaziando fra una mia selezione
personale di canti corali, jazz acustico per piccoli gruppi,
percussioni, strumenti a fiato e a corda (fra cui, chitarra classica,
mandolino, banjo e chitarra resofonica), le mie impressioni non cambiano
più di una virgola, fatta salva una personalissima preferenza per le
connessioni sbilanciate, a mio parere timbricamente più naturali
rispetto alle uscite XLR, le quali rendono complessivamente il suono
forse un pelo troppo “freddo” (almeno, rispetto al Krell).
Il nuovo Platinum Reference di
Esound si conferma un lettore cd di rango, assai ben costruito,
evidentemente basato su di un progetto assolutamente non banale o,
peggio, malamente scopiazzato da qualche altra realizzazione
occidentale, facente largo uso di componenti di comprovata qualità e
sovente d’esclusivo appannaggio di realizzazioni prive di compromessi
economici; oltre a ciò esso è commercializzato su tutto il territorio
nazionale da un regolare Distributore (so per certo di qualche privato
fai da te inizialmente pieno di vanto per qualche quattrino risparmiato
con l’importazione parallela, ritrovatosi istericamente poco dopo col
trasformatore d’uscita del finale monotriodo bruciato, su di un
apparecchio privo sia di garanzia che addirittura di marcatura CE,
ovvero di una macchina fuorilegge e, dunque, di nullo valore), come
sinora pochi altri marchi cinesi.
Il Reference può costituire la
soluzione definitiva per il digitalista esigente che, a fronte di un
budget non propriamente faraonico, pretende una qualità scevra da
particolari compromessi, affidabilità a lungo termine, assistenza,
interfacciamento con apparecchiature (anche) di comprovato valore sia
sonico che economico; parimenti, potrebbe essere persino una scelta
intelligente per l’analogista che non disdegna l’ascolto di qualche
dischetto argentato senza rinunciare alcunché, pur avendo concentrato
buona parte delle proprie finanze e delle proprie attenzioni a basi,
bracci e testine.
Un’ultima nota a margine: ho
trovato assai delizioso l’abbinamento con un’accoppiata interamente
valvolare, costituita dal sistema d’amplificazione inglese Tube
Technology Seer + Unisis, unitamente ai diffusori Astri Deneb, per un
risultato complessivo godibilissimo, di grande naturalezza e
raffinatezza timbrica d’emissione.
L’hi-end inizia a parlare anche
in cinese.
Tanto di cappello
Buoni ascolti e sensazioni.
Cristiano Nevi
marvel147@gmail.com
In questo sito
trovate Esound Modificati a prezzi veramente alti !!!
http://www.referenceaudiomods.com
Ho fatto una
prova veloce , confrontandolo con lo
Xindak 1.0 Muse , entrambi molto musicali , l'Esound e adatto a chi
ama il suono caldo , ma con in basso trattenuto e stabile , mentre
lo xindak ha sempre ottime doti e il basso e piu' corposo e
rotondo , diciamo che si sente che e valvolare.

|