Prefazione:
L'amico Piero ci ha già inviato
alcuni interessanti articoli , uno su come tarare la puntina
giradischi con l'aiuto di un
oscilloscopio e altri su
puntine
e
quant'altro , tutti articoli molto interessanti per tutti
noi , poi grazie all'incontro con
Silvio Torelli , esperto in trattamento acustico ,
hanno combinato un upgrade della sala di ascolto . Ecco come e andata:
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Salve Davide,
Sono Piero; (alcuni
visitatori del sito avranno letto alcune mie impressioni d’ascolto
pubblicate). Dato che recentemente ho, in parte, rivisitato il mio
impianto Hi-Fi sostituendo alcuni componenti (diffusori inclusi) con
altri di qualità superiore, mi sono reso conto che “più di tanto” non
potevo conseguire in termini di qualità dell’ascolto, nonostante
qualsiasi ulteriore prodigarmi nel mio sforzo: per questo mi sono
fatto progettare un’adeguata correzione acustica della sala da Silvio
Torelli, che ho conosciuto tramite audiocostruzioni.com.
Di seguitoho cercato
di spiegare l’intervento effettuato premettendo (ovviamente!!) la
descrizione del mio amatissimo impianto.
DESCRIZIONE
DELL’IMPIANTO
Giradischi: Scheu
Premier MK III (piatto da 80 mm e base per doppio braccio); mat e
clamp in grafite, alimentazione a batterie custom made.
Braccio 1: Morsiani CM 1 + testina Shelter 901; cablaggio Morsiani
bilanciato.
Braccio 2: Hadcock GH 242SE ricablato Cardas AWG 33 cryo treated;
connettori Eichmann Silver Bullet Plug; testina ZYX R100 FS-H + Silent
Metal.
Pre Fono 1: Aqvox 2 CI MK II
Pre Fono 2: Burmester 838
CD Player: ESound E5 Signature
Preamplificatore: Jeff Rowland Synergy
Finali di potenza: Nu Force Ref 9 SE
Diffusori: Thiel CS 3.6
Cavi di segnale: Cardas Neutral Reference XLR, VdH The MC Gold XLR,
LAT International IC 300 Signature XLR, Vacuum State Electronics SCCB
RCA-XLR
Cavi di potenza: VdH Revelation Hybrid
Cavi di Alimentazione: Burmester, Siltech, MIT, Belden 83803
(Commenti di S.
Torelli: È un impianto veramente di riferimento, quasi da
recensore: estremamente trasparente senza essere radiografante; stage,
dinamica e micro-contrasto eccellenti. Il controllo dei Nuforce sulle
Thiel è perfetto consentendo a queste ultime di scendere come sanno
con un controllo assoluto. L’ accoppiamento Jeff Rowland – Nuforce -
Thiel non sembra virare sul troppo asciutto come sospettavo all’
inizio anzi, evidenzia una neutralità notevole per cui cambia di
carattere in funzione del materiale che viene proposto. Il giradischi
Scheu è stato per me una rivelazione; pochi giradischi hanno la
capacità di essere così ben suonanti ma senza imporre il loro
carattere; la differenza tra il superlativo Morsiani e l’ Hadcock
erano evidentemente percepibili rimanendo sempre su un livello
assoluto.
L’ impianto è tutto
bilanciato (fatto salvo il Burmester 838) con evidenti vantaggi in
termini di stage, tridimensionalità, silenziosità ed immunità ai
disturbi.
LA SALA D’ASCOLTO
“PRIMA DELLA CURA”


Descrizione
della sala “nuda e cruda”
L’ampia stanza
domestica d’ascolto, di forma rettangolare (4,85 x 5,45 metri), si
protende a sinistra della posizione d’ascolto con un tratto
rettangolare di corridoio largo 1,60 e lungo 3,60metri.
La situazione
acustica è condizionata prevalentemente dai seguenti elementi
architettonici e d’arredo:
-
la
differenza fra le due dimensioni prevalenti (60 cm) le conferisce
tendenzialmente la foggia di un ambiente “a pianta quadrata”;
-
il
soffitto risulta “incombente” rispetto alle dimensioni in pianta (2,36
metri di altezza);
-
presenza del corridoio, lateralmente alla posizione d’ascolto
auspicabile (a ridosso – questa - della parete di fondo che, appunto,
si estende formandolo);
presenza “concentrata” di elementi d’arredo assorbenti
(divani in stoffa disposti in un angolo) rispetto alle altre superfici
riflettenti della sala

Situazione
acustica prima dell’intervento
Osservando
l’andamento e l’entità dei modi propri di risonanza dell’ambiente in
esame (dipendenti dalle dimensioni fisiche e dalla geometria del
locale), si rilevava che questi condizionavano fortemente sia i tempi
di riverberazione sia i rapporti di fase acustica fra suono diretto e
suono di prima riverberazione.
Tutto ciò si
verificava – come accennato – a causa dei rapporti fra le due
dimensioni 1:1,124 che rendono la sala pressocché “a pianta quadrata”.
Era evidente che,
con pressioni sonore elevate il suono diretto scompariva, coperto da
una cacofonia di echi che rendevano inascoltabile il tutto. La
soluzione di allontanare le casse dalle pareti (oltre 140 cm dal fondo
e 110 dalle pareti laterali) aveva migliorato leggermente la
situazione ma aveva costretto il mio punto di ascolto ad una zona
ristrettissima e molto vicina alle casse. In pratica stavo ascoltando
a basso volume con una mega cuffia. I vari tentativi con Daad, Tube
Traps, ecc mi sono sembrati ad un certo punto come tentativi a caso
che mi confondevano ulteriormente le idee.
Silvio ha descritto
tutto questo come “ una rilevante concentrazione di modi propri di
risonanza intorno a determinati valori di frequenza con accentuazione
di ulteriori rinforzi sonori spaziati, causati dall’incombenza del
soffitto (2,36 metri di altezza) rispetto alle dimensioni in pianta”.
Risposta in
frequenza dell’ambiente
Potete capire dalla
mia descrizione sopra che anche come risposta in frequenza c’ era di
tutto. Ho anche acquistato un analizzatore di spettro portatile per
cercare di correggere la risposta in frequenza ma se guadagnavo da una
parte perdevo da un’ altra e cosi via. Era normale comunque avere
picchi o buchi di risposta di più di 10dB rispetto al valore di
pressione media misurata. Silvio è venuto, ha portato due microfoni
(un omnidirezionale ed un direzionale) che ha calibrato sul posto, ha
mandato un segnale attraverso il mio impianto (per cui abbiamo tenuto
conto anche della funzione di trasferimento del mio impianto) e mi ha
detto:
“Si nota la
concentrazione spaziata dei suoni, prevalentemente nella porzione
bassa dello spettro, con eventi sensibili nella gamma più bassa dei
toni medi, oltre a notevoli picchi intorno alle frequenze più
elevate”. Volgarmente, nella sala c’era una forte ’esaltazione degli
estremi di banda passante con evidenziati fenomeni di “rimbombo”.
Dalle tabelle dei
risultati delle misure effettuate “prima della cura” si vedeva che i
valori rilevati sia dell’indice di chiarezza per la musica sia del
tempo baricentrico erano ben al difuori dagli intervalli di valori
ritenuti “ottimali” dall’Acustica Tecnica.
Altri fattori che
indicavano la qualità “povera” della sala (e ne descrivono – appunto –
le rilevanti variazioni qualitative a seconda delle posizioni
d’ascolto) sono i sensibili scostamento presentati tra i valori dei
tempi di riverberazione T30 e quelli dell’EDT.
IL PROGETTO
Osservazioni
L’andamento e
l’entità dei modi propri di risonanza dell’ambiente condizionano
fortemente sia i tempi di riverberazione sia i rapporti di fase
acustica fra suono diretto e suono di prima riverberazione. In merito
va tenuto presente che nei “ventri” di distribuzione spaziale delle
onde stazionarie proprie di risonanza, dipendenti dalle dimensioni
fisiche e dalla geometria del locale, si ha il massimo valore di
esaltazione della frequenza a cui corrispondono.Al fine di riuscire a
rendere nella maniera il più possibile accettabile (o corretta)
la qualità della percezione del suono emesso nella sala, ed apportare
un’adeguata correzione all’acustica dell’ambiente, non è stato
necessario rivestire interamente tutte le superfici delimitanti la
sala stessa di materiale fonoassorbente, ma è bastato posizionare
opportunamente nelle sopracitate posizioni delle unità assorbenti
aventi adeguate caratteristiche di attenuazione delle frequenze
evidenziate dai calcoli e dalle misure.
Il modo adottato di
procedere per risolvere le situazioni acustiche riscontrabili nella
fattispecie della sala - per altro abbastanza facilmente realizzabile
- è stato quello di individuare le frequenze di risonanza più
“fastidiose” (e i modi a cui esse corrispondono) e, come s’è
accennato, minimizzarli e contenerli installando in posizioni ben
definite dei pannelli assorbitori appositamente dimensionati.


Criterio-guida del
progetto
Il criterio-guida
del progetto realizzato si basa sull’obiettivo di conseguire una
risposta in frequenza piatta a seguito di riflessioni controllate,
combinando elementi propri di una camera anecoica con quelli di una
camera riverberante.
In merito va tenuto
presente che la presenza in ambiente di due tipologie prevalenti di
materiale, l’una costituita da materiali sostanzialmente riflettenti
(elementi costruttivi della sala) e l’altra da un materiale
prevalentemente assorbente (lastre di poliuretano espanso a cellule
aperte), a causa della rilevante differenza d’impedenza acustica,
tenderà a uniformare le caratteristiche di basso assorbimento acustico
delle superfici riflettenti e a rendere assorbenti virtualmente
attraverso l’intera gamma delle frequenze udibili i pannelli
assorbitori installati.
SITUAZIONE
ACUSTICA CONSEGUITA
Modi propri di
risonanza
L’entità dei modi
propri di risonanza dell’ambiente in esame (le frequenze di risonanza
più “fastidiose”) nelle posizioni d’ascolto appaiono adeguatamente
minimizzarti e contenuti.
Omogeneità
acustica nelle posizioni d’ascolto
In merito c’è da
osservare che la riproduzione di una forma d’onda impulsiva è di
notevole importanza per la riproduzione musicale, che contiene
numerosi picchi e transitori.
Dall’osservazione
dei grafici risulta ora che anche una (relativamente) breve pulsazione
emessa in ambiente, nelle posizioni d’ascolto preserva la propria
forma d’onda. Questo, differentemente da quanto avviene in una
stanza convenzionale dove le componenti ad alta e bassa frequenza di
una riflessione pulsante assumono traiettorie differenti e – quindi -
giungono all’ascoltatore in tempi diversi (tale disparità viene
percepita come una differenza nella qualità acustica totale).
Prima
dell’effettuazione dell’intervento di correzione acustica, infatti, la
posizione d’ascolto “ottimale” era circoscritta al vertice di un
ipotetico triangolo equilatero, in posizione decisamente più avanzata
della prossimità alla parete di fondo della sala; nella situazione
attuale, invece, spostandosi per circa due metri (uno per entrambi i
lati del vertice di un triangolo isoscele) lungo la posizione centrale
prossima alla parete di fondo, la qualità acustica percepita non
subisce drastiche variazioni.
Breve
illustrazione della strepitosa variazione di una grandezza acustica
(una per tutte, prima e dopo la cura); ovvero: l’ Early Decay Time
E' la misura della
rapidità di caduta dei primi 10 dB del segnale acustico e viene
espresso in secondi come il tempo di riverberazione. Per
una sala musicale altamente diffondente, dove il decadimento del
livello sonoro è lineare, EDT e RT (acronimo di
Reverberation Time) sono solitamente eguali. Qualora la
sala ha irregolarità diffusive (volumi accoppiati, accumuli
energetici, riflessioni ritardate, ecc.) allora EDT e RT
hanno spesso valori che possono essere molto diversi.
L'Early Decay
Time, proposto da V.L. Jordan, è - secondo Schroeder e Sessler
(1965) - meglio correlato al giudizio soggettivo di ascolto del più
tradizionale RT perché l'EDT prende meglio in
considerazione l'influenza delle prime riflessioni che sono più vicine
alla risposta soggettiva di spazialità. In realtà numerose indagini
recenti (T. Nishi, V.L. Jordan, S. Wu) hanno dimostrato un'elevata
correlazione mutua fra EDT e RT tanto da ritenere
indifferente la scelta dell'uno o dell'altro nella correlazione con i
criteri soggettivi. L'EDT sembra meglio correlare i passaggi
musicali rapidi e articolati quando si percepisce solamente la parte
iniziale del decadimento dei picchi della pressione sonora più intensi
mentre la rimanente parte è mascherata da eventi successivi
(solitamente arrivi di onde riflesse ritardate). Di solito entrambi
gli indici EDT e RT - come operato dal Torelli - sono
misurati a varie frequenze (analisi per ottave o per terzi di ottava).
Ciò premesso:
osservate l’andamento della linea in rosso, prima e dopo “la cura”!
- SITUAZIONE PRIMA
DELL’ INTERVENTO DI CORREZIONE ACUSTICA

- SITUAZIONE
ATTUALE -

Il risultato
dopo la cura
Per prima cosa
Silvio è tornato a casa mia dopo il completamento dei lavori per
ripetere le misure e verificare se i risultati attesi erano stati
raggiunti. Abbiamo lavorato insieme per correggere il posizionamento
delle casse e modificare alcuni altri particolari dell’ arredamento
che potevano avere un impatto sul risultato finale, cosa che ci ha
preso un pomeriggio circa.
L’ ambiente è
rimasto una stanza vivibile e fruibile anche da altri membri della
famiglia.
La stanza è
semiassorbente per cui non ha l’ opprimenza delle stanze
completamente assorbenti dove è impossibile effettuare una
conversazione perché la mancanza di riflessioni rende l’ ambiente
innaturale e non confortevole. Come consiglio valutate attentamente il
colore dei pannelli perché il colore finale tende a scostarsi dai
campioni.
Il primo risultato
acusticamente è di ascoltare mediamente ad un volume più alto (Jeff
Rowland ha l’ indicatore in dB del guadagno; mediamente ora sono
almeno 4 dB in più rispetto a prima). All’ inizio pensavo fosse l’
assorbimento della stanza ma poi mi sono reso conto che era proprio il
volume più alto; il divano vibrava per le note basse e ho misurato
fino a 104 dB di pressione sonora nel punto di ascolto prima di
iniziare nuovamente a perdere di qualità sonora. Per me la
riproduzione della musica perde rispetto all’ evento dal vivo anche
per la mancanza dell’ impatto fisico; non arriverò mai a riprodurre la
realtà fedelmente ma un po’ più vicino lo sono.
Il punto di ascolto
si è allargato ed allungato per cui posso avere la stessa qualità di
ascolto in più punti; quando vengono amici possiamo sederci in tre sul
divano avendo tutti la stessa qualità e non come prima dovendo
alternarci di posto per essere nello sweet spot.
Le differenze tra i
componenti ora sono così evidenti che il minimo cambiamento di VTF o
di VTA di una testina è percepibile immediatamente e non solo da me ma
anche da chi viene ad ascoltare un po’ di musica.
La risposta in
frequenza è ora quasi lineare e questo consente finalmente di
apprezzare il gran lavoro fatto dai progettisti dei componenti che ho;
in generale comunque tutti i componenti sembrano migliori di prima.
Considerato il costo
di un intervento simile non posso che consigliarvelo; ho posticipato
l’ acquisto di un paio di giocattoli (Manley Steelhead) ma ora posso
valutare molto meglio se veramente vale la pena spendere quei soldi.
Ad esempio mi sono fatto dare in prova un celebratissimo pre che alla
fine non mi ha fatto fare nessun salto di qualità; prima sarei stato
in dubbio sul risultato, ora sono certo che quei soldi non li spendo.
In un mercato che chiede investimenti sempre più onerosi e difficili
da giustificare credo che per tutti sia necessario avere un punto
fermo di partenza; la correzione acustica della stanza che ho
effettuato non è in funzione dei componenti attuali ma anzi, consente
a qualsiasi componente di dare il meglio potendo distinguere il vero
contributo di ciascuno.
In confronto a tante
sale da musica convenzionali più o meno trattate acusticamente che ho
avuto modo di visitare in giro per l’Italia (e in buona parte
d’Europa), il mio locale “da riproduzione domestica ad alta fedeltà”
ora mostra caratteristiche qualitative d’ascolto veramente ottimali
soprattutto – poi - considerando le situazioni esistenti prima della
correzione acustica.
La pagina di Silvio Torelli

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