Schede e recensioni |
Koss OZ Pro Cuffia chiusa "
Noise Reduction "
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Di cosa si tratta |
Cuffia chiusa |
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Produttore |
Koss |
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Caratteristiche |
Possibilità di riduzione rumore |
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Costo |
120 € anno 2010 Audiocostruzioni di Sbisa' e punto vendita Info@audiocostruzioni.com tel. 059-685054 |
Dal sito ufficiale:
Il Quiet Zone ™
Koss QZ stereophone PRO offre una combinazione vincente di riduzione del
rumore passiva e attiva (ANR) per gli amanti della musica che cercano un
po 'di pace e tranquillità in viaggio.
All'interno della confezione troviamo
anche il Jack doppio per l'uso sugli aerei.
Comodissime per chi ama isolarsi dai rumori esterni.
La storia della Koss Corporation di Milwaukee, ancora oggi uno dei più importanti costruttori di cuffie al mondo, inizia nel lontano 1953, quando John C. Koss decide di intraprendere la carriera imprenditoriale iniziando ad affittare set-TV negli ospedali dell’area di Milwaukee. Già all’epoca, John Koss nutriva una grande passione per la musica, suonando per una locale Big Band: a breve, la sua passione per la musica arrivò a stuzzicare la sua curiosità verso la nascente industria dell’alta fedeltà stereofonica. Nel 1957 fu determinante l’unione fra Koss, Jerome Kadrich e, soprattutto, il vecchio amico Martin Lange Jr. a formare la American Development Corporation, la cui prima produzione fu un dispositivo per collaudi elettronici specifici per il self-service delle drogherie, a firma progettuale dello stesso ing. Lange. Da questi primi approcci con l’alta fedeltà il passo diventa breve: nel 1958 infatti lo stesso Lange realizza un progetto scaturito da una geniale intuizione di John Koss, ovvero un fonografo stereofonico portatile, il 390 Stereophone, provvisto del primo sistema d’ascolto personale, appunto una cuffia. Si narra infatti che Koss, ispirato dall’idea di risolvere il problema dell’ascolto di musica ad alto volume da parte dei suoi genitori, iniziò ad armeggiare con delle vecchie cuffie da aviatore militare, pensando però di utilizzare degli altoparlanti di adeguate dimensioni e risposta in frequenza, lasciando poi spazio al genio ingegneristico di Lange. Lo stesso Koss ricorda in un’intervista risalente al 1973, che Lange "aveva incassato degli altoparlanti radio da 3 ½ pollici in un supporto di cartone, riunendo le due unità con una vecchia fascia strappata da un altro set. Ho ascoltato, e Eureka! Ecco fatto” (fonte: http://www.jsonline.com/news/obituaries/39890217.html). Quelle cuffie, progettate per funzionare con il fonografo portatile, furono poi presentate presso una mostra hi-fi di Milwaukee, riscontrando un interesse fra gli avventori tale da prevaricare nettamente quello indotto dal solo fonografo portatile. E’ ancora Koss a rammentare: “…ma ben presto ho capito che ciò che tutti volevano era la cuffia. Non male per una cosa realizzata con pezzi di ricambio….. Quando siamo arrivati alla mostra hi-fi, i presenti non potevano credere a quello che stavano udendo…” (mi si perdoni la traduzione un poco libera ed interpretativa, ma le leggende, allorché siano sovrapponibili con la realtà dei fatti, vanno narrate lasciando un margine di libero arbitrio anche al loro narratore, così come voleva la tradizione popolare e dei cantastorie nei secoli addietro). Nasce così la prima storica cuffia Koss, denominata SP/3, mentre la prima installazione di un assemblaggio artigianale nello scantinato della Koss Corporation avviene verso gli ultimi mesi del 1958. Koss si afferma velocemente dapprima sul mercato americano, per poi raggiungere il successo commerciale nel resto del mondo, divenendo soprattutto celebre per i modelli dinamici di tipo chiuso, sebbene appartenga a questo marchio anche la prima realizzazione di una cuffia elettrostatica, l’ancora oggi ricercata ESP-9. Di Koss non si può non citare il famoso modello PRO-A che, nel corso degli anni è stato aggiornato in release successive aggiungendo ogni qualvolta una lettera A in calce alla denominazione del modello (PRO-AA, PRO-AAA) sino alla PRO-4A di cui se non erro la guarnizione attorno ai padiglioni era costituita da una camera d'aria in materiale plastico flessibile, riempita al suo interno di olio. Personalmente, ricordo la commercializzazione circa una decina d’anni or sono del modello dinamico chiuso R-80, una cuffia contraddistinta da notevoli prestazioni complessive a fronte di un listino di vendita tutt’altro che proibitivo, sebbene la gamma produttiva sia sempre stata ampia e diversificata. Esaurito il breve excursus storico del marchio americano, ci focalizziamo sull’ultimo modello progettato e realizzato da Koss: la cuffia dinamica chiusa Q Z Pro. La cuffia si contraddistingue immediatamente per l’elevato grado generale di finitura, che dona un gradito senso di affidabilità d’uso e cura realizzativa. Si tratta appunto di un modello di tipo dinamico chiuso, o meglio circumaurale, in grado dunque di contenere tutto il padiglione auricolare all’interno del cuscinetto perimetrale del padiglione della cuffia. L’archetto flessibile, di tipo plastico, risulta imbottito di morbido vinile nella parte a contatto con la testa e, al pari della citata R-80, presenta la funzionale soluzione a scomparsa dietro gli archetti laterali di articolazione dei padiglioni, per un’efficace regolazione in funzione delle dimensioni della scatola cranica. In realtà la sigla QZ colloca tale modello nell’ambito delle cuffie “noise-reduction”, essendo l’acronimo di “Quiet Zone” ™, una particolare soluzione Koss di riduzione del rumore esterno passiva e attiva (ANR), ideata soprattutto per gli amanti della musica che cerchino isolamento e tranquillità anche in viaggio o, comunque, oltre i confini prettamente domestici. Innanzitutto i cuscinetti dei padiglioni, realizzati in un vinile morbidissimo, sigillano passivamente l’orecchio fornendo di base una passiva tenuta meccanica, già in grado di ridurre efficacemente il rumore ambientale. Se tale soluzione accomuna ovviamente tutte le cuffie di tipo chiuso, nella QZ Pro è stato inserito un circuito attivo di riduzione del rumore, integrato direttamente negli auricolari e denominato appunto ANR, acronimo di Active Noise Reduction (al pari delle cuffie utilizzate peraltro in ambito aeronautico). Tale circuito, alimentato da due batterie AAA nascoste dietro il padiglione destro della cuffia e raggiungibili rimuovendone l’imbottitura fissata al corpo cuffia ad incastro a baionetta, promette la riduzione di rumori e suoni indesiderati provenienti dall’esterno e ricadenti entro i 30 ÷ 1400 Hz. Dei microfoni miniaturizzati all’interno della cuffia captano di fatto queste onde sonore indesiderate, le trasmettono al circuito ANR che le rielabora in controfase, affinché vengano fortemente attenuate. L’annullamento delle stesse rimane un risultato purtroppo teorico, in quanto altre grandezze od interazioni acustiche influenzano l’elaborazione del segnale in controfase, fra cui senz’altro riflessioni indesiderate, variazioni/inversioni di fase, variazioni d’ampiezza, caratteristiche di linearità nel range d’intervento dello stesso sistema microfono-circuito elettronico-altoparlante. Questo circuito rimane comunque trasparente nei confronti delle frequenze superiori, con lo scopo di preservare la sensibilità uditiva alla voce umana. L’autonomia delle batterie è dichiarata per almeno 30 ore di riproduzione continua con filtro ANR attivato, disinseribile mediante un microswitch a slitta posto sul lato inferiore del padiglione destro. Trattandosi di una realizzazione del tutto particolare, ho utilizzato la Koss QZ Pro sia in ambito domestico, pilotandola con un valido amplificatore valvolare per cuffie G&W T2-A (circuito single- end imperniato sui musicalissimi pentodi EL84) collegato ad un sistema digitale Linn Ikemi + Numerik III, sia con un lettore di CD portatile, il notebook personale e l’I-pod/lettore mp3. Mi sono affidato ai servigi della mia Denon AH-D5000 per un autorevole riferimento e confronto. Una volta indossata, la prima sensazione è stata la percezione di un rimarchevole isolamento, dunque di una precisa forma di silenzio ancor più marcata rispetto a quanto non percepisca con la Denon, nonostante non avessi ancora pigiato il tasto “play” sul CD-Player ed il circuito di riduzione del rumore esterno fosse disinserito. In ambito domestico e pilotata dall’amplificatore G&W, la Koss QZ Pro ha proposto una timbrica piuttosto corretta, per nulla brillante o sbilanciata verso l’estremo acuto che, di converso, mi è apparso contraddistinto da un percettibile roll-off, la cui firma è riconoscibile attraverso una lieve carenza dell’ariosità della scena acustica. La restituzione del registro di frequenze più grave non raggiunge l’eccezionale prestazione della Denon, eppure complessivamente il suono di questa Koss risulta sempre corposo, sufficientemente pieno ed autorevole, adatto sicuramente ad ascolti anche prolungati nel tempo. Certamente, la restituzione della pedaliera dell’organo o dell’ottava inferiore del basso e del pianoforte non appaiono immanenti, netti e decisi, comunque a mio parere ancora attendibili e sufficientemente credibili. Le linee di contrabbasso acustico confermano l’ottima legatura fra la porzione di frequenze immediatamente superiori ed il medio-basso, che risulta sempre timbricamente corretto, mai sottolineato e privo di fastidiose code sonore. Ascoltiamo allora qualche brano di grunge a matrice psichedelica o di stampo più seventies, affidandoci agli indimenticabili esordi discografici di Pearl Jam e Temple of the Dog: la dinamica è buona, molto buona, sebbene la sua ampiezza non appaia sensazionale. La batteria è davvero godibile, sovente avvertita esattamente al centro della scena acustica all’altezza superiore della fronte. I piatti sono riproposti in maniera corretta, salvaguardando la giusta metallicità delle armoniche superiori, sebbene si avverta ancora una piccola opacità tonale verso le frequenze più acute che, proprio per tale peculiarità, non appaiono mai trapananti o fastidiose, scongiurando di fatto la temutissima ed intollerabile fatica d’ascolto a breve termine. Sul fronte classico, il repertorio di Telemann ci viene restituito con attenzione ai dettagli e buon discernimento dei vari comparti strumentali della grande orchestra, ineluttabilmente circoscritta entro i due padiglioni auricolari eppure soddisfacente nella sua resa globale. L’uso della cuffia con un lettore CD portatile nel giardino di casa od in prossimità di una strada di paese saltuariamente trafficata (più che altro da mezzi agricoli) offre il pretesto per sfruttare il filtro di riduzione del rumore esterno: effettivamente viene integralmente salvaguardato il parlato dei miei famigliari, mentre l’efficacia del filtro risalta nell’evidente attenuazione del rombo di ciclomotori di grossa cilindrata, destinando analoga sorte alle vibrazioni indotte dal passaggio di trattori e grossi mezzi d’opera agricoli (es. mietitrebbia). Il melodioso canto di un merlo giunge invece integro ad accompagnare la musica di Kelly Joe Phelps. Ma, chiaramente, una cuffia di siffatte dimensioni mal si addice ad un podista così come al giovane studente in attesa dell’autobus scolastico, pur amplificando l’isolamento verso il mondo esterno anche entro le mura domestiche. Uno sguardo al prezzo di vendita mi coglie infine in difficoltà: le prestazioni complessive sottolineano piuttosto un rapporto qualità / prezzo molto elevato ed appetibile per chiunque, persino per lo studente squattrinato giunto ad abiurare gli scadenti auricolari di serie al lettore mp3, sposando un ascolto finalmente più intelligente ed assai più godibile. In altre parole, l’esborso economico risulta modesto a fronte di un sempreverde “Sound of Koss”, a cui si aggiungono la robusta costruzione e l’accuratezza delle finiture e dei particolari.
Buoni ascolti, Cristiano Nevi
120 € anno 2010 Audiocostruzioni di Sbisa' e punto vendita Info@audiocostruzioni.com tel. 059-685054
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