FILTRI, POZIONI ed ALCHIMIE AUDIOFILE
Xindak, Belkin & PureAV, Bada, G&W
Accessori e Complementi – 3 ª parte di
Cristiano Nervi


Dopo il ludico confronto fra
alcuni distributori/ciabatte di rete filtrati, quasi tutti di
provenienza cinese, ho voluto ultimare la mia breve disamina
su tali accessori analizzando il comportamento in sala
d’ascolto di un analogo accessorio un poco più evoluto, ovvero
una vera e propria Console di alimentazione.
Si tratta, appunto, di una
console PureAV prodotta da Belkin; il prodotto in questione è
il modello PF-30, alla base della linea PF completata verso
l’alto (in termini di costo e versatilità) dai moduli PF-40 e
PF-50, appositamente ideata per la filtrazione
dell’alimentazione di rete e la protezione da sovratensioni di
sistemi completi hi-fi, home theater, ethernet, cavi d’antenna
e telefonici, oltre che per minimizzarne le interferenze
reciproche.

Il Pure AV PF30 la scheda
tecnica |
Non trattandosi ne di un
isolatore di rete ne di un autotrasformatore, il PF-30 si
presenta come un leggero parallelepipedo dalle dimensioni
piuttosto contenute, soprattutto per quanto concerne
l’altezza e la profondità, sebbene i progettisti della
Belkin ne abbiano ben curato il sobrio e discreto design.
Il PF-30 è infatti
contraddistinto da un semplice, lineare ma raffinato
frontale, con gli angoli ampiamente smussati, che
apparentemente potrebbe sembrare una spessa e pesante
lastra d’alluminio spazzolato di colore naturale; si
tratta in realtà di una forma stampata di spessore ben più
sottile, sostenuta però all’interno da una seconda sagoma
di acciaio incrudito fissata a tutti gli altri lati
congruenti del parallelepipedo. |
La linearità del frontale è
interrotta al centro da un pannello di controllo a sviluppo
verticale, nel quale sono disposti uno sopra l’altro quattro
indicatori rettangolari a cristalli liquidi e dei quali quello
inferiore, di colore azzurro ad apparecchio in tensione e
contraddistinto dalla serigrafia “PureFilter”, deputato a
segnalare il corretto funzionamento dei circuiti di
filtrazione della rete elettrica.
A salire, la seconda finestrella
si illumina di verde soltanto se la messa a terra è avvenuta
in modo corretto, ovvero se si inserisce in fase la spina del
cordone di alimentazione del PureAV nella presa elettrica che
accende contemporaneamente, nell’uso pratico del PF-30, anche
l’indicatore superiore “Wiring OK” del medesimo verde
smeraldo. L’indicatore superiore, denominato “Switched On”, si
illumina nuovamente di verde soltanto quando è verificato il
flusso di corrente d’alimentazione delle prese filtrate. Tale
condizione è raggiunta mantenendo premuto per qualche istante
l’unico tasto presente sul frontale, posto centralmente sul
margine sinistro, al fianco del quale è riportato a grandi
caratteri il logo PureAV di Belkin.
Un logo a caratteri cubitali è
poi stampato sul coperchio dell’apparecchio, il quale
caratterizza positivamente (a mio modesto parere) l’estetica
complessiva donandone una parvenza vagamente professionale,
certamente contribuendo ad irrigidire la struttura metallica,
altrimenti piuttosto sottile e leggera.
Ai fini meramente utilizzativi,
sicuramente è il retro la parte più interessante
dell’apparecchio, contraddistinto da cinque belle prese schuko
di cui una filtrata pressoché soltanto da anelli di ferrite ma
comunque protetta da sovratensioni e dunque adibita
all’alimentazione di amplificatori o comunque di elettroniche
ad assorbimento elettrico più elevato. Le restanti due coppie
subiscono invece una filtrazione indipendente, la cui
circuitazione è denominata dal costruttore “PureFilter” di
livello 3; completano la dotazione di ingressi ed uscite ben 3
coppie di connettori coassiali placcati oro e di ottima
qualità, per la protezione di TV via cavo / satellitare /
digitale, le connessioni telefoniche ed ethernet ed un
morsetto dorato per la messa a terra di altre apparecchiature.
Il grosso cordone di alimentazione è del tipo fisso, della
lunghezza di 3 metri, terminato con spina schuko e denominato
PureAV SD500, ovvero un tripolare con conduttori di sezione
1,5mmq.
Per questo PF-30, la Belkin
promette una garanzia a vita, oltre ad una copertura
assicurativa sino a €200.000 sulle apparecchiature collegate,
assistenza tecnica gratuita ed una protezione dalle
sovracorrenti sino a 3850 Joule di energia.
In dotazione all’apparecchio vi
sono due forme sagomate d’acciaio, provviste delle necessarie
viti per il montaggio su rack ed una serie di cavi di buona
qualità per collegamenti ad antenna, satellite, telefono,
ethernet, mini-jack.
La console PF-30 ha sostituito
sia il mio abituale filtro di rete autocostruito che la
ciabatta PureAV Surge 8, alla quale ho connesso l’abituale
cd-player Krell KPS30i, il pre bilanciato Audio Research LS-2B
ed il finale bilanciato Audio Research V-70 (o, in
alternativa, i finali monofonici Monrio MP-1).
Durante gli ultimi mesi, devo
confessare di essermi pressoché dimenticato del Belkin PF-30,
dando per scontata la sua azione di filtrazione e protezione
di tutte le mie elettroniche ad esso collegate; esso ha sempre
imperturbabilmente e perfettamente funzionato con la massima
discrezione, sino al giorno in cui l’ho scollegato per la
sbirciatina di rito al suo interno, ai fini della presente
recensione. In tale occasione, riaccendo il mio sistema home
per accompagnarmi con un particolare sottofondo musicale,
affidandomi ad una chitarra di Taj Mahal splendidamente
adattata alle liriche ed agli etnici suoni di Toumani Diabate:
pur distratto dalle grazie del Belkin, non posso evitare di
carpire un suono complessivo che, pur mantenendo le solite
prerogative acustiche e timbriche che lo contraddistinguono,
appare più sfocato ed impreciso o, forse e più attentamente,
un sbriciolo più grossolano. La sensazione è la medesima di
quella che scaturisce osservando due fotografie scattate su di
uno stesso terso paesaggio di montagna nel medesimo istante,
ma di cui una sviluppata successivamente su di un supporto
cartaceo di minore qualità: nonostante la risoluzione
fotografica sia la stessa, nel secondo fotogramma l’occhio
riesce a percepire una grana e delle tonalità appena alterate,
meno aderenti a quella realtà che il cervello ha incamerato e
memorizzato.
Purtroppo non mi è più possibile
effettuare confronti diretti con tutti quegli altri filtri di
rete coi quali avevo riempito il mio ambiente d’ascolto, ormai
restituiti al mittente ma, mnemonicamente nessuno di essi mi è
parso così incisivo quanto il Belkin PureAV, nonostante non
stia parlando (sia chiaro) di stravolgimenti o drammatici
miglioramenti. Le differenze sono lievi se non subliminali,
eppure un orecchio discretamente allenato e, necessariamente,
un metronomico ricordo della partitura musicale ascoltata,
aiutano nella percezione di certe sottili differenze che
talvolta diventano il calvario dell’audiofilo incallito nel
suo costante inseguimento di quella perfezione della
riproduzione impossibile per assioma da raggiungere.
Vediamo ora il comportamento del
PF-30 alla prova con il misuratore di rumore Belkin Sniffer,
che collego in una delle prese rimaste libere sulla console
PureAV: accendendo il lettore CD ed il pre e ponendo lo
Sniffer sul più alto livello di sensibilità disponibile, noto
l’assoluta assenza di interferenze reciproche e rumore rosa
fra le due elettroniche.
Accendendo infine sia i due
finali monofonici Monrio MP1 che l’AR V-70, lo sniffer ritorna
dannatamente a sbuffare, quantificando a display un valore di
rumore quasi prossimo a metà scala, sovrapponibile alla
prestazione offerta dalla ciabatta PureAV Surge 8, sebbene in
ogni caso inferiore alle più mediocri reiezioni dai disturbi
reciproci ottenute con le ciabatte “cinesi” G&W, Bada, Xindak
e con quella mostruosità autocostruita con le mie stesse mani.
Per uno
sfizio personale e un pizzico di perfidia, collego la ciabatta
Surge 8 alla console PF-30, sfruttando la presa ad alta
corrente e connettendo alternativamente le amplificazioni da
una parte e le elettroniche di segnale dall’altra. Riaccendo
lo Sniffer, collegato ora alla ciabatta, ora alla console:
questa volta non si ripete la magia Surge 8 – Xindak XF-1000S,
il rumore non diminuisce affatto in nessuna delle
configurazioni di collegamento possibili.
Nonostante l’esito non propriamente esaltante di quest’ultimo
esperimento, non posso non sottolineare che il Belkin PureAV
PF-30 sia stato infine il filtro di rete che più degli altri
avuti in prova abbia avuto sul “campo” la performance
migliore, talvolta percettibile, talvolta più evanescente.
Rispetto
ai 150 euro del G&W od ai 290 euro dello Xindak XF-1000S, il
PF-30 spunta già un listino di 390 euro, una cifra certamente
non irrilevante ma nemmeno vergognosa; in altri termini, a
fronte di un esborso di un terzo superiore allo Xindak, il
Belkin offre maggiore versatilità e garanzia, un circuito ben
più raffinato e contraddistinto pure dalla presenza di potenti
relè di protezione, la segnalazione su display della corretta
messa a terra ed in fase delle elettroniche ad esso collegate,
oltre ad un più ricercato e raffinato design, nonostante la
costruzione più leggera.
In
estrema sintesi, concludo disquisendo del PureAV PF-30 come un
“necessorio”, più che un mero accessorio; gli omologhi cinesi
sono stati infine restituiti al mittente, il Belkin è rimasto
a dirigere il traffico amperometrico del mio sistema home.
Buoni
ascolti e sensazioni.
Cristiano
Nevi

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Domanda di MARCO
Ciao Cristiano , Scusami se ti disturbo, ho letto il tuo
articolo in 3 parti su http://www.audiocostruzioni.com/ sui
filtri di rete e sembra essere , a mio parere,
tra i più completi e ben fatti che si trovano in rete ...
complimenti !! Ti scrivo per chiederti alcune
informazioni tecniche, in particolare sulle differenze da un
punto di vista audio su questi due filtri di rete:
Ciabatta Belkin PureAV Isolator 6 (costo circa 100 euro)
Belkin PureAV PF30 (costo circa 400 euro) Per prima
cosa volevo chiederti se hai avuto modo di provarle entrambe e
se hai riscontrato differenze significative vista
anche l' elevata differenza di prezzo.
Inoltre volevo chiederti conferma anche su un dettaglio di certo
non trascurabile nel mio caso:
Mi sembra di aver capito che nel filtro PureAV PF30 non è
possibile collegare amplificatore e subwoofer insieme
inquanto c' è solo una presa ad alta
corrente (tra l' altro anche poco filtrata a quanto scrivono)
Mentre invece nella ciabatta che costa la 4° parte questo è
possibile (almeno secondo un negozio che ho contatto)
anche se non c' è la presa subwoofer.
Ti ringrazio in anticipo e ti invito a pubblicare altri articoli
interessanti come questo. Saluti
Marco
Risposta di CRISTIANO
Ciao Marco,
il tuo apprezzamento in merito ai miei articoli è per me uno
stimolo incalzante a proseguire la collaborazione con
Audiocostruzioni. :-) Per quanto riguarda i filtri Belkin
che tu citi, sicuramente la complessità circuitale del
PureAV è superiore a quella della ciabatta Isolator, ma
proprio per tale motivo più specifica a mio parere per
apparecchiature più sensibili a radiofrequenze ed interferenze di
modo comune o differenziale sulla rete elettrica di
alimentazione (pre-phono, preamplificatori, unità D/A,
ecc.).
In tal senso è presente perciò soltanto una presa ad "alta
corrente", ovvero blandamente filtrata, a differenza dell'Isolator
6 in cui le varie prese dovrebbero essere sostanzialmente
equivalenti, col limite però di non superare una soglia
limite di assorbimento complessiva fra i vari apparecchi ad
essa collegati.
Se, a questo punto, tu volessi risparmiare qualcosa in più, prendi
in considerazione la ciabatta PureAV Surge 8, che offre
prestazioni analoghe alla serie Isolator ma costa meno della
metà (ne possiedo anch'io un esemplare): il cordone di
alimentazione è fisso ma di buona qualità complessiva,
sebbene con sezione dei conduttori non enorme (1,5mmq).
Il mio PureAV PF-30 attualmente alimenta il lettore CD,
saltuariamenteun'unità esterna dac, il preamplicatore e,
attraverso la presa ad alta corrente, il finale di
potenza; non nego però che, più per indolenza che per altri
motivi, talvolta collego nelle prese libere altri due finali
monofonici (sia valvolari che a stato solido) senza perciò
avvisare costrizioni dinamiche, nemmeno con potenze esuberanti (i
160W / ch degli Xindak XA8800MNu o i 120W /ch dei Monrio
MP1).
Buoni ascolti, Cristiano
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