
Bebo
is back
OTL
2B sound di Giuseppe

Salve a tutti
mi chiamo Giuseppe Marotta per gli amici Bebo , ho pubblicato
vari articoli sul questo sito su delle apparecchiature valvolari e
in particolare su gli amplificatori valvolari OTL sigla delle parole
inglesi Output Tranformer Less , che tradotto letteralmente
vuol dire senza trasformatori d’uscita .
Questo tipo
di circuitazione garantisce prestazioni eccezionali , risposta in
frequenza amplissima , bassisima distorsione , un controllo ed una
estensione in gamma bassa che nessun amplificatore valvolare dotato
di trasformatore d’uscita può avere , infatti proprio per l’assenza
del trasformatore d’uscita non si hanno rotazioni di fase , capacità
parassite , risposta in frequenza limitata agli estremi di banda .
Chiaramente non ci sono solo vantaggi , i amplificatori OTL
hanno un rendimento molto basso rispetto a quelli dotati di trasformatore
d’uscita , il circuito di alimentazione è più complesso ,
il cablaggio
e la messa a punto sono abbastanza difficoltosi e per avere potenze
superiori a i 30 Watt bisogna utilizzare più valvole in parallelo
. Uno dei svantaggi e in pratica anche un vantaggio delle circuitazioni
degli amplificatori OTL è che raddoppiano la potenza all’aumentare
dell’impedenza , al contrario degli amplificatori a stato solido che
raddoppiano la potenza al diminuire dell’impedenza , lo svantaggio
è che se colleghiamo un amplificatore OTL da 30 Watt su 8 ohm
a dei diffusori a 4 ohm abbiamo 15 Watt circa , mentre con un
amplificatore a stato solido ne avremmo 60 , il vantaggio è che tutti
i diffusori nel punto di risonanza del woofer hanno impedenze molto
alte , prendendo ad esempio le famose B&W 801 prima serie ,
in sospensione pneumatica , famose per il loro suono e per la difficoltà
a pilotarle .Controllando il modulo dell’impedenza di questi diffusori
si nota che nel punto di risonanza del woofer a circa 30 HZ
l’impedenza è di 16 ohm, per discendere a 5,8 ohm a 70
HZ risalire a 14 Ω a 300 HZ , e raggiungere i 48
ohm da 1300 HZ sino ai 2800 HZ ! e ridiscendere sino a 6 ohm a 20
KHZ , mettendo a paragone un amplificatore a stato solido da 30 Watt
su 8 Ω con un amplificatore OTL da 30 Watt su 8 Ω nell’erogazione
della potenza teoricamente si hanno :
a 30
HZ 16 Ω stato solido 15 Watt , OTL 60 Watt
,
70 HZ
5,8 Ω stato solido 32 Watt , OTL 26 Watt ,
300 HZ
14 Ω stato solido 16 Watt , OTL 58 Watt
1300 HZ 48
Ω stato solido dovrebbe erogare circa 6 Watt e l’OTL più
di 100 Watt !!

Dopo aver presentato
i primi articoli sulla costruzione degli amplificatori OTL ho avuto
delle richieste per la loro costruzione , tra cui quelle di Giorgio
e quella di Sergio .
Ringrazio
queste persone perché non è facile scegliere di acquistare un amplificatore
autocostruito
solo per la
recensione del loro suono descritto dal suo costruttore .Infatti
ho atteso di pubblicare questo articolo solo dopo il loro
giudizio , al momento pubblico quello di Giorgio prossimamente
quello di Sergio .
Con Giorgio
abbiamo scelto una coppia di OTL monofonici equipaggiati con i triodi
russi 6C33C-B
Da circa 30
Watt per canale , una 5751 come driver , una 5687 come amplificatrice
di tensione e una 12 BH7A come
inseguitore catodico ,l’accoppiamento è tutto in tensione continua
e l’unico condensatore nel percorso di segnale è tra il catodo della
12BH7A e la griglia della 6C33C-B,
Lo schema è
mio collaudato da anni di cui i prototipi sono ancora inseriti nel
mio impianto di riferimento .Di seguito il giudizio di Giorgio
La
premessa
Premetto che non sono mai stato, nella mia
passione per l’hi-fi, particolarmente interessato alle amplificazioni
valvolari. Le avevo sempre considerate un retaggio del passato, una
sorta di universo giurassico creato da vecchi appassionati, incapaci
di arrendersi all’evidenza del progresso, rappresentato da FET, transistor
e amenità varie.
Non sono mai nemmeno stato un appassionato
di elettronica, se non in maniera abbastanza superficiale, ricercando
nelle apparecchiature solidità costruttiva e buon suono, piuttosto
che le raffinatezze circuitali ad ogni costo.
Capita così, assolutamente per caso, che un
giorno dello scorso anno mi trovi a leggere le pagine web del sito
audiocostruzioni.com, un sito allora assai giovane che riporta svariate
pagine di autocostruzione, facendo, come si suol dire, cadere l’occhio
sulle realizzazioni di Giuseppe Marotta, intraprendente appassionato
sardo, con una evidente passione per le valvole ed i circuiti OTL
(Output Transformer Less).
L’entusiasmo che le poche righe trasmettono
al lettore fanno si che decida di contattarlo, aiutato in questo dall’interesse
suscitato dall’ascolto dell’impianto di un amico bresciano, realizzato
con pre ARC valvolare, finali mono Unison Research valvolari (con
le 845) e diffusori ad alta efficienza autocostruiti.
L’interesse del sottoscritto si indirizza,
Dio solo sa il perché) su due finali mono basati su circuitazione
Ciclotron e con valvole di potenza 6C33C-B, valvoloni militari russi
dalle dimensioni esagerate. Ma forse le dimensioni rientrano, inconsciamente,
nel processo decisionale.
Vengono presi i necessari accordi fra le parti
ed il progetto prende avvio, con il requisito di base legato alla
realizzazione di un amplificatore (due, anzi…) capace di pilotare
al meglio due diffusori B&W Nautilus con 90 dB di sensibilità.
L’ascolto ed il giudizio
La mia totale inesperienza in campo valvolare
mi aveva portato a credere che un amplificatore a valvole, avesse
bisogno di un rodaggio tutto sommato modesto per esprimere le proprie
credenziali e le proprie caratteristiche soniche, così come l’esperienza
nel campo dei transistor mi aveva portato a credere.
Ci sono voluti invece tre mesi perché l’amplificatore
potesse ritenersi stabile nelle prestazioni, senza più modifiche significative
della timbrica generale e di dettaglio… Si impara sempre qualcosa
di nuovo.
Va detto che, nel frattempo, mi ero anche dotato
di preamplificatore valvolare (Conrad Johnson). Ma la sua provenienza
dal mercato dell’usato aveva evidentemente reso inutile il rodaggio,
sviandomi da tali fondamentali aspetti dell’amplificazione e tubi.
L’impatto con i due apparecchi è stato pertanto
assolutamente intenso, profondo, ed estremamente lungo, per poter
arrivare a dare una valutazione seria e definitiva sugli apparecchi.
I finali richiedono un preriscaldo “importante”
di circa mezz’ora, per potersi esprimere al meglio. Ascolti anticipati
possono solo far sorgere preoccupazioni e dolori di stomaco…
La caratteristica che colpisce immediatamente
è il grande senso di respiro che i due oggetti restituiscono; una
scena aperta, ariosa, con una spazialità notevole. Eccellente la riproduzione
della profondità del palco e la dislocazione dei vari strumentisti
ed esecutori, ovviamente là dove le registrazioni lo consentono…
Questa caratteristica è quella che mi ha sconcertato
di più, fornendomi sensazioni di tridimensionalità della scena alle
quali non ero avvezzo…
La gamma media, come ci si aspetta, credo,
da ogni amplificatore a valvole, è splendida, dotata di un impressionante
senso di realtà e di sogno allo stesso tempo. Le voci, sia maschili
che femminili, sono riprodotte magnificamente, con un dettaglio fine
impeccabile. Penso alle voci di Freddie Cole e di Diane Schuur, piuttosto
che di Allison Kraus o di Dee Dee Bridgwater, assolutamente reali.

La gamma acuta risulta leggermente arretrata
rispetto a quella media, ma con ottima estensione e dettaglio. Tale
caratteristica aiuta certamente a bilanciare l’emissione in gamma
medio-alta delle Nautilus, donando nel contempo un senso di profondità
estremamente convincente. L’estensione in alto è assolutamente corretta,
ma il modo di porgerla all’ascoltatore è assolutamente gentile e mai
fastidiosa.
La gamma bassa è l’elemento, a mio avviso,
più convincente. Dopo 30 anni di stato solido ed una serie di convinzioni
legate alla gommosità ed alla scarsa correttezza della gamma bassa
degli amplificatori a valvole, sono rimasto assolutamente basito dalla
qualità dell’estremo inferiore di questi amplificatori. Estensione
ottima, controllo molto buono e quella “giusta” rotondità nella riproduzione
degli strumenti acustici, che fa sì che anche uno strumentista riconosca
il suono del proprio strumento come se lo stesse suonando. Non credo
di poter dire che la gamma bassa sia estremamente veloce, ma posso
dire che non sono mai stato convinto che la gamma bassa, con particolare
riferimento agli strumenti acustici, sia veloce. L’importante è che
sia ben controllata, priva di code innaturali e che sia “reale”. Direi
che in questo caso gli obiettivi sono pienamente raggiunti.
Passando ad una analisi del comportamento musicale
con i diversi generi, posso dire che il jazz elettroacustico, con
predilezione per i piccoli gruppi, è la morte di questi amplificatori.
Penso al realismo impressionante delle incisioni Riverside di Bill
Evans, con il contrabbasso di Scott La Faro che sembra lì, davanti
a me… Così come la tromba di Sua Maestà Miles Davis in “Kind OF Blue”
o alla struggente tristezza di quella di Chet Baker in “Chet”. Il
realismo è, ancora una volta, splendido, con una ricostruzione del
palco quasi perfetta. Anche incisioni meno performanti, come le ultime
di Diana Krall (“The girl in the other room” o “Live in Paris”) risultano
comunque riprodotte con grande coerenza e con grande realismo, donando
alla voce della Krall qualcosa in più…
Con la musica seria, quella classica per intenderci,
la resa è parimenti di ottimo livello, ancora una volta, soprattutto,
per la capacità di ricreare una scena virtuale assolutamente credibile.
L’ascolto del mio disco di riferimento (Rodrigo – Concerto De Aranjuez
– Carlos Bonnell – Decca) comporta un coinvolgimento emotivo notevole.
Le dita di Bonnell si muovono sulle corde con una grazia nuova, restituendo
l’anima del musicista e della sua chitarra. Eccellente anche la resa
dei dischi di riferimento di Audio Review. Eccellente la resa del
Bolero di Ravel di provenienza Reference Recordings, con un crescendo
assolutamente perfetto. Con questi brani, alzando il volume a livelli
di rischio per la salute delle orecchie, compare qualche cenno di
degrado della resa sonora, che si manifesta con un aumento di grana,
una perdita di dettaglio fine ed un lieve indurimento della gamma
acuta. Probabilmente i limiti di potenza uniti alla sensibilità dei
diffusori giocano il loro ruolo in tutto ciò. Ottima la resa del pianoforte,
che gode di un respiro e di una spazialità assolutamente degni di
nota. Eccellente anche la resa degli strumenti antichi, dall’ottimo
CD allegato ad un recente Audiophile Sound. Come detto, sono i grandi
pieni orchestrali il punto debole degli apparecchi, ma solo se riprodotti
a livelli insani d’ascolto. Limitandoci a livelli consoni ad una casa,
problemi non ce ne sono…

La resa con la musica pop-rock è, come facile
immaginare, abbastanza variabile, in funzione del genere riprodotto.
Certamente gli amanti dell’hard rock e dell’heavy metal preferiranno
senz’altro muscolosi finali a stato solido, capaci di fornire il famigerato
“pugno nello stomaco”, ma con altri generi più “educati” la resa è
comunque di alto livello. Penso all’immancabile TDSOTM o alla meravigliosa
voce di Peter Gabriel in “Selling England By The Pound” o in “So”,
ma anche alla West Coast di CSN&Y o al jazz-rock di Joni Mitchell.
Eccellente anche la resa con la musica d’autore nostrana; penso all’eccelso
“Anime Salve” di De André o al bellissimo “Canzoni a manovella” di
Capossela, dove i due finali sono in grado di ricreare uno spazio
sonoro assolutamente reale e dalle grande musicalità.
Alla fine di tutta questa chiacchierata, che
dire? Innanzitutto una constatazione: i miei amati AM Audio sono spenti
dal mese di agosto, con un po’ di dispiacere ma senza rimpianti o
mancanze di tipo “musicale”.
I due finali OTL sono migliorati grandemente
nel tempo, dimostrando ad oggi una qualità musicale di tutto rispetto:
grande capacità di ricostruire lo stage virtuale, eccellente estensione
in frequenza, controllo, realismo e capacità di coinvolgimento dell’ascoltatore…
Che dire? Sono convinto che si trattino di uno dei più azzeccati acquisti
della mia carriera di audiofilo.
L’indirizzo e-mail di Giuseppe è riportato
qui in fondo alla recensione, a favore di tutti quelli che volessero
farsi tentare da una esperienza analoga, condividendo con me l’incapacità
di realizzare tali apparecchi con le proprie mani.
Per contattare Giuseppe l'indirizzo è:
lenny66@riscali.it
Che dire ?
sicuramente uno dei migliori giudizi che abbia mai avuto , e dato
da una persona competente che ha ascoltato tanti amplificatori
e dotato di un udito soprafino non può che farmi un piacere infinito
.Potete contattare Giorgio nel suo sito
www.edmondantes.com e leggere l’articolo integrale sul sito
www.asvforum.it nella sezione Recensioni Hardware.
Altre opere di Bebo

Bravissimo
Bebo .. sempre belle le tue realizzazioni!!
|