Bene, come promesso ho comprato una
macchinetta digitale ed ho iniziato a fare foto delle altre mie
realizzazioni….( prima dovevano prestarmela ).
Cominciamo con una coppia di diffusori
monovia di cui esiste da tempo il progetto disponibile in rete.
Stiamo parlando degli zigmahornet …
usando google si possono trovare parecchie info a riguardo
Questo è il progetto:

Per il materiale da utilizzare si può
dire che è possibile utilizzare sia il multistrato di betulla da
12 mm che mdf, io ho voluto usare il multistrato di okoumè da 12
mm, un legno proveniente dal centro africa, durissimo,
resistentissimo e leggero al tempo stesso perché volevo che il
cabinet fosse particolarmente rigido.
Avevo infatti letto molto
sull’argomento “materiali da utilizzare” legato a questo tipo di
diffusore sul forum dedicato ai largabanda e visto che nessuno
aveva mai provato a costruire con legni duri ho pensato che la
relativa facilità di costruzione ed il costo tutto sommato
contenuto mi permetteva questo tipo di sperimentazione.

Qui Davide come sempre mi sgriderà
perché non ho fatto molte foto delle fasi costruttive iniziali ma,
mi dovete credere, il motivo è che veramente facilissimo
assemblare un tubo e tagliarlo a 45 ° all’estremità, il tempo di
pensare : ok faccio ancora questa incollatua e poi fotografo … che
avevo già finito !!
Però trovate delle foto delle fasi
intermedia qui …
L’unica nota tecnica degna di nota è
da riservare alla spinatura.
Io ho eseguito una spinatura con
spine di faggio ma chi ha la possibilità di fresare o di avere
una combinata può prendere in esame la giunzione col tassello
a tutta lunghezza come illustrato sul sito di Davide nella
sezione “varie”. A cabinet ultimato e prima di inserire i
drivers mi sconcertava parecchio la sonorità della
realizzazione, infatti come molti autocostruttori sanno e ben
comprendono, in fase di carteggiatura l’appassionato
autocostruttore “accarezza” la sua creatura, la palpa e la
rigira tra la mani, la batte con le nocche di qua e di la per
sentire se è sorda o se canta. |

La porta di Marco L. |
Beh in questo caso mi pareva di avere
tra le mani non dico la cassa di una chitarra ma ……. Veramente
spaventoso il canto picchiettando con le nocche.
Ho pensato : invece che il legno
okoumè avrei fatto bene ad usare una essenza più tenera o meglio
ancora mdf ….. ho anche avuto dubbi sul progetto, forse, mi
chiedevo avrei fatto meglio a realizzare uno Swan 101 (detto anche
periscopio) o il diffusore che Fostex raccomanda per questo
altoparlante …..
Ho poi carteggiato prima con grana 40
per parificare le imperfezioni poi con grana finissima ed infine
applicato della cera trasparente… altro non farò su questo tipo di
legno, è talmente bello al naturale che non mi piace l’idea di
dare la gommalacca trasparente. (qui si va a questione di gusti)
Prima di inserire gli altoparlanti ho
incollato sulla facciata posteriore dei medesimi del materiale
fonoassorbente (la classica lanetta bianca da copri termosifoni)
per limitare rifrazioni / iterazioni indesiderate….. è l’unico
materiale fonoassorbente utilizzato in questo progetto.

Costi di realizzazione:
Per il legno già tagliato a misura ho
speso 62 euro ma la spesa è stata “gonfiata” dal fatto che ho
voluto tagliare un intero pannello per poter scegliere il verso
più bello per le venature, credo si possa spendere meno se si
pensa di verniciarle e se si pensa di farle in mdf anche la metà.
Una nota particolare per i due Fostex
FE103E.
Avevo letto anch’io della possibilità
di ordinare i Fostex in Italia oppure in Germania.
Alla fine ho ordinato i diffusori qui
al prezzo che vedete.
Il Sig.Mauro è una persona squisita e
sono sicuro che il prezzo è corretto.
L’imballaggio è perfetto e la
spedizione e l’invio sono avvenuti in modo rapidissimo.
Anch’io ho in passato ordinato
all’estero quando è conveniente, a milano (non faccio nomi) 52
euro per una valvola 6C33CB mentre qui
www.tubes.ru 12 dollari nuova e con foglietto di test con i
valori … fate voi …
Se però posso comprare in Italia lo
faccio volentieri.
Totale della spesa per una coppia di
diffusori zigmahornet:
tra colla vinilica, carta vetro,
spine, altoparlanti, morsetti dorati e legno non si superano i 220
euro, nella versione in mdf a mio avviso si sta sicuramente sotto
i 200.

Primo ascolto:
Prima accensione, per sciogliere le
casse al loro primo impiego faccio ripetere per una diecina di
volte un CD di musica d’organo a volume abbastanza sostenuto, mi
riprometto di non dare giudizi ed esco di casa per fare altro con
l’intenzione di rientrare il pomeriggio ed iniziare le sezioni di
“valutazione”.
Poi comincio ad ascoltare tenendo come
riferimento i due diffusori a dipolo aperto progetto Ciare H10 da
me costruiti.
Premetto che la stanza di ascolto ha
per mia esperienza e a mio giudizio un valore imprescindibile, nel
mio caso ho la possibilità di avere spazio attorno e dietro ai
diffusori, tetto inclinato … tutto ciò fino ad ora mi ha portato a
preferire un paio di dipoli aperti rispetto a soluzioni che avevo
in passato (Sonus Faber, ProAC)
Io ascolto tutti i generi musicali con
predilezione per il Jazz
Iniziamo con Helen Merril e Ron
Carter, un disco di standards inciso impeccabilmente dalla ECM con
due soli interpreti, voce solo femminile e contrabbasso acustico.
Bene, qui già mi rilasso ed iniziano
a svanire le mie paure in relazione alla “sonorità” del mobile di
cui sopra … mentre già davo per scontato di dovermi attendere
colorazioni e strane enfasi su questa o quella gamma di frequenze…
ecco qua una riproduzione impeccabile, forse un pochino indietro i
colpi slappati ed il bending non sempre è sostenuto ma la scena è
sonora è corretta tutto mi sembra più che buono per essere solo
alla 7/8 ora di rodaggio.

Allora, tutto galvanizzato da questo
primo segnale positivo, commetto l’errore, mi spingo oltre il
lecito, mi pongo da solo in fuorigioco… piazzo sul CD il primo dei
due Cd dei Led Zeppelin “Phisical graffiti” e smanetto fino a dove
il T-Amp lo consente.
Non riesco neppure ad arrivare al
terzo brano, neppure a fare zapping sulle tracce, devo togliere il
CD con le lacrime agli occhi …. Non è un diffusore per organizzare
una festa, me la sono cercata, punto.
Riprendo con il Jazz , Stan Getz
“Serenity” buoni gli attacchi di sax ed i colpi di diaframma
dell’indimenticabile sax tenore sono resi con una naturalezza ed
un vigore che mi sorprendono, i piatti ed il piano sono da
diffusore commerciale di livello più che discreto …. a questo
punto e su questo preciso disco inizio a smanettare sul
commutatore di diffusori (lo so non è audiofilo ma se volete
confrontare due diffusori non c’è altro sistema) …. Ed ecco che su
di una cosa ho la prima conferma di quanto ovunque si dice circa i
monovia … per i generi acustici con voci, fiati strumenti a corda
sono molto marcati i risultati positivi in termini di naturalezza
della riproduzione e di coerenza, ho passato quasi tre ore su
questo dico che conosco benissimo e quindi chiudo con
soddisfazione la prima sessione.
Prima settimana : 4 ore alla mattina
di rodaggio in modalità “repeat” mentre sono al lavoro… i vicini
già pensano che mi voglia imparare tutto il repertorio di Bach e
Albinoni a memoria …..
La sera ascolto Jazz al 60 %
alternando a progressive e cantautori e cantanti vari, Tom Wait,
Albert Ruvazin …. ogni tanto provo anche Pantera e Sepoltura ma
li tolgo sempre subito.
Migliorano, migliora tutto, io conosco
gli strumenti musicali per pratica personale e frequentazione di
musica dal vivo, i CD di pianoforte suonano in modo fantastico ma
il basso elettrico non suonerà mai come un altoparlante da 20 o
più cm posto a 12 cm dal pavimento.
Conclusioni dopo le prime due
settimane:
La autocostruzione è compromesso come
tutto nella vita.
Le prestazioni di un piccolo
altoparlante come il Fostex Fe103 E sono da considerarsi
eccezionali a mio avviso se si prende come obiettivo quello di
avere un diffusore coerente, di efficienza più che buona e da
utilizzare per generi unplugged .
A questo livello e con queste premesse
credo che difficilmente si possa trovare sul mercato un diffusore
dal rapporto qualità prezzo superiore ad un paio di zigmahornet
autocostruite.

Chi ascolta Jazz, cantautori, acustico
in genere e si può permettere di spendere circa 200 euro per
affrontare una realizzazione praticamente priva di difficoltà a
mio avviso dovrebbe proprio provare a realizzare questo diffusore,
lo stesso dicasi per chi non avendo un budget elevato a
disposizione vuole abbinare ad un ampli magari di potenza non
elevata un paio di casse sicuramente migliori di quanto
disponibile allo stesso prezzo su mercato del nuovo..
P.S.. Sapendo che non può pretendere
di avere il “punch” di diffusori nati per altri scopi …. (e che
spesso fanno cagare quando si prova ad utilizzarli per un concerto
di violoncello.
Marco Ledro m.ledro@tiscali.it
 |
Torna alla pagina iniziale
 |
|