Obelisk2k diffusori  definitivi di Paolo

 

 

Prefazione : L'amico Paolo ci rende partecipi del suo progetto, inviandoci queste foto e una descrizione del progetto di questo diffusore veramente definitivo....

Molto bravo sarebbe propio interessante poterle ascoltare !!!!!   Davide

Vi metto la  mail che mi ha inviato e la descrizione:


Ciao,  ti mando foto del mio impianto....  casse auto costruite  2 moduli , modulo basso appesantito con camere di zavorra (cemento e fiber glass)   damping  interno con bracing e 3 strati

a) bitume liquido (per rendere il cabinet insensibile all'umidita')

b) bitume a pannelli

c) moquette

Baffle anteriore in tutti e due i moduli costituito da due strati di MDF da 1,9 mm con in mezzo sandwich di bitume come materiale smorzante.

 

modulo medio alti stesso trattamento----5 kg di piombo per zavorra---nella camera del tweeter Scan Speak, logicamente il mid range lavora nel suo volume di aria---chiusa.

 

3 vie ---x-over elettronico---3 amplificatori stereo  un valvolare per gli alti....

 

beh.....per me suonano BENE!!!!!!    Paolo Petrini     Perugia      kimmyx@tin.it 

 

CASSE MODULARI A 3 VIE   OBELISK2K 

 

Sistema a 2 moduli, un unita’ per i bassi alta circa 120 cm, con due woofers SEAS

Modello l21RNX/P da 20 cm di diametro in alluminio collegati in parallelo, che lavorano in bass reflex con condotto anteriore, detta unita’ ha due camere di zavorra per aumento massa riempite di cemento grigio e fibra di vetro e due elementi interni di rinforzo—bracing.

 

Unita’ medio alti separata, tale scelta è stata dettata dalla mia esperienza diretta con altri altoparlanti commerciali o autocostruiti in maniera meno accurata, in cui il tweeter, non essendo meccanicamente disaccopiato dal baffle, subiva macroscopicamente udibili ad alti livelli, le interazioni delle vibrazioni non controllate del woofers, ho quindi sentito l’esigenza di un sistema estremamente smorzato nella sua struttuta, a causa della massa e del trattamento interno, il baffle è volutamete stretto per evitare effetti diffrattivi ed appunto il tweeter ed il mid range separati ed ‘orientabili’ in altezza a secondo della stanza in cui si opera.

L’unita’ medio alti impiega un mid range FOCAL in PolyKevlar modello 5 K 4211

Ed un tweeter Scan Speak D2905/9500.

 

Per la costruzione è stato usato MDF da 1,9 cm, i baffle in ambedue i moduli sono

Fatti con due pannelli di MDF incollati tra loro con un sandwich interno di materiale smorzante bituminoso da 4 mm, posteriormente il baffle è stato trattato con bitume liquido cosparso di sabbia. (vedi foto)

 

 

I cabinets sono stati trattati con

a)     bitume a spruzzo, per rendere impermeabile ed insensibile ai cambiamenti di umidita’ dell’ambiente---vedi uno dei migliori speakers mai costruiti i britannici Monitor Audio Studio SE20, tale umidita’ puo’ far rigonfiare o restringere il cabinet. Anche in previsione del trattamento col cemento.

b)    Incollaggio su tutte le pareti interne di materiale smorzante tipo guaina per impermeabilizzazioni, sopra alla quale è stato incollato un ulteriore strato di moquette.

 

Il mid range lavora nel classico volume chiuso di circa un litro e mezzo, con una

Camera dedicata, nella camera vuota del tweeter è stato posto un sacchetto di forte tela pieno di piombini da caccia-circa 5 kg-per ulteriore aumento della massa. 

I baffle sono stati fresati per mettere a filo tutti gli altoparlanti, fissati con brugole

E contro-madri, per guarnizione è stato usato del GREY TAK, che veramente fa aderire in modo incredibile gli altoparlanti al baffle, cosa senz’ altro positiva.

 

 

Il sistema non possiede un cross-over interno, soluzione definitiva che all’autocostruttore, taglia le mani per successive messe a punto, il cross over interno, poi, se non inglobato nella resina (vedi Sonus Faber), risente delle vibrazioni in modo negativo, meglio esterno in apposito contenitore smorzato.

Tutti i cavi interni-NORDOST FLAT 2-vanno direttamente ai morsetti posteriori.

 

Ho provato l’unita’ medio alti come altoparlante full range, mentre l’unita’ bassi era ancora in costruzione, con apposito cross over, e sono rimasto stupefatto dalla chiarezza e definizione, gli altri altoparlanti in mio possesso, messi a confronto, era come se suonassero da dietro un materasso!!!!

 

Ho logicamente costruto un cross over a 3 vie, usato in prova con tre amp finalid i cui uno valvolare, alla fine ho optato per un sistema con cross over elettronico (commerciale  DBX PRO 234 XLR) e tri amplificazione, i vantaggi sono veramente tantissimi, sia per il fatto che ogni amp lavora per un solo gruppo di frequenze, poi non vi è la resistenza indotta dalle bobine, e si possono scegliere moltissime combinazioni di taglio, il valvolare lavora con i tweeters….. 

 

 

Come appoggio ho usato delle punte con contro madri avvitate nel cabinet, ovviamente, dato il peso notevole, non ho usato il lato più  affilato ma quello smussato, esse appoggiano su rondelle  di metallo incollate a gomma ricoperte di teflon per meglio spostare  gli altoparlanti per interventi di cablaggio, pulizia ecc ecc.

 

Per la verniciatura è stata data una mano spray di vernice di fondo, successivamente c on rullo in spugna 6 mani di smalto ad acqua con colorazione di mio mix Rossetti.

 

L’unita’ medio alti, pur essendo dotata di contro madri per inserimento punte, appoggia su appoggi anti vibranti in gomma ad alta densita’ a cellule chiuse.

 

Queste casse lavorano nel mio salone di 4 metri per 6, il soffitto è stato trattato con pannelli di polipropilene espanso (spugna da studio di registrazione), per evitare il fastidioso ‘ritorno’ di rimbalzo, ho costruito dei Tube Traps per gli angoli posteriori alle casse, la parete anteriore alle casse è costituita da una pesantissima libreria piena di vinile, libri ecc ecc, il pavimento è interamente coperto da tappeti.

Tutti i componenti dell’impianto appoggiano su rigidi mobili da Hi Fi con punte e il CD player appoggia sopra tender feet in sorbothano.

 

Il sistema non è stato provato con strumenti di analisi, ma l’estensione dei bassi e’ piu’ che sufficiente per la stanza, direi mostruosa--- vedi lana sintetica da tappezzieri infilata

Nel tubo di accordo per alzare la frequenza di risonanza  ed anche poggiata sul fondo del cabinet dei bassi (questo per aumentare teoreticamente, seppure in maniera lieve il volume interno inferiore ai 100 litri calcolati per i woofers), cioe’ viene in qualche modo a crearsi ua incoerenza tra l’innalzamento della frequenza di risuonanza all’interno e l’inserimento della lana nei condotti reflex, ma cio’ e’ francamente lieve e controllabile.

 

Finalmente ho dei medi e degli alti che mi soddisfano soprattutto per il pianoforte , ella musica jazz e classica, per le sezioni di archi, le voci sono molto naturali e p rive di sibilanti (dipende sempre anche dalla sorgente), l’uso anche nel DVD e nei films da satellite che io amo sentire in lingua originale (francese od Inglese) non mi fa rimpiangere la mancanza di un canale centrale in quanto il dialogo è intelligibilissimo, e se alzo un po’ il volume diciamo ore 8,30 gli effetti dei films di azione sono sconvolgenti-vedi bombardamento nel film Pearl Harbour. Soprattutto per i vicini di casa (vigili urbani arrivati 2 volte  ahahahahah).

 

 

Anche il vinile suona molto bene, con il mio Rega Planar 2 e testina Grado Platinum. cioe’ il vinile suona meglio in modo assoluto rispetto al digitale, ma per praticita’ tendo a sentire i CD’s.

In definitiva il sistema è chiaro, dinamico, tendente ai medio alti ( ma i bassi ci sono e come!!!), mi fa percepire il respiro di dove la registrazione è stata effettuata, posso ‘sentire’ la stanza, i micro riverberi, i microcontrasti, sara’ forse merito del meraviglioso tweeter SCAN SPEAK e del valvolare connesso…   OK va bene…..basta!!!  Il migliore complimento è venuto da un ascoltatore che mi ha detto: ‘grazie dell’emozione!!!’.

 

 Paolo

PS  al concorso CIARE 2004 mi hanno piazzato al 23esimo posto.......

 

Bravo  Paolo veramente un progetto notevole..