Autocostruzione

 

Monovia  italiano   di Andrea

 

 

 Di cosa si tratta

Diffusore monovia

Click sulla foto per vedere la pagina di Andrea

Chi lo ha costruito

Andrea   babylonmusic@tiscali.it

Caratteristiche particolari

Molto semplice da costruire

Mia presentazione

Andrea  del negozio Babylonmusic di Roma ogni tanto ci invia degli articoli molto interessanti  e anche questa volta non ci ha desulo , con un ottimo progetto.

 

In Giappone con le foglie di banana ci fanno i Fostex, con le foglie…

ovvero

“Storia di un monovia Italiano”

Ringrazio il mio Amico Antonio che mi ha convinto a fare tutto ciò.

 

Caro Davide e Cari Appassionati,

dopo averci tartassato le orecchie con i candidi Fostex, sono a raccontarvi la nascita di un monovia di provenienza italica. Sarà per spirito patriottico, ma ho preferito premiare un prodotto che secondo me non ha nulla da invidiare rispetto al “giapponese”, certo non ci sono le foglie di banana ma solo comune cellulosa, vedremo…

Ho scelto chiaramente un trasduttore (PH250) e un progetto Ciare e per ora non voglio imbattermi nelle varie trombe e trombette che girano sul web.

La costruzione del mobile, anche se di forma piuttosto semplice, ha richiesto una “faticaccia” non indifferente. Il legno usato è mdf da 19 mm. per il frontale ed i setti interni, multistrato di pioppo da 25 mm. per il resto. Il progetto prevedeva un’altezza non molto consona ad un comune punto di ascolto, quindi ho provveduto ad aumentare l’altezza ricavando uno spazio per la zavorra. Il montaggio è stato effettuato esclusivamente con l’uso di colla vinilica e molto molto peso!

 

  

 

Inizialmente ho forato il pannello anteriore e ho incollato il sughero creando lo scasso per mandare a filo il trasduttore.

Dopo aver incollato il resto del mobile, ho proceduto alla lisciatura delle giunzioni tra i pannelli e dell’intero mobile. Ho effettuato lo scasso (a mano) per la vaschetta portacontatti e arrotondato tutti gli angoli. Questo è stato il lavoro più faticoso e “polveroso” dato che comunque ha richiesto una certa precisione ed accuratezza.

Poi ho applicato quattro mani di mordente all’acqua color mogano, carteggiando tra una e l’altra con carta abrasiva piuttosto fine. Infine sotto con il turapori e antirombo a profusione (ne ho usato circa 5 kg.!) Chiaramente ho calcolato lo spazio che avrebbe occupato tutto l’antirombo, provvedendo a modificare le misure interne, anche se di poco.

 

Una volta asciugato il tutto ho inserito il fonoassorbente e zavorrato il mobile nella parte inferiore per circa 10 Kg. ogni diffusore. Ho preferito inserire la sabbia in sacchetti di plastica, almeno così dovrebbe vibrare di meno, e tra ogni sacchetto ho messo del fonoassorbente avanzato per bloccare i sacchetti stessi. La sabbia usata è quella…per la lettiera dei gatti. Ho un gatto e nel tempo ho notato che questo materiale ha un peso specifico molto alto e poi con pochi soldi se ne prende una gran quantità, in più assorbe anche l’umidità.

Dopo altri due giorni ho dato un’ultima mano di turapori che è stata carteggiata finemente e ho passato uno strato di cera per rifinire il tutto.

 

Infine ho incollato il pannello frontale che avevo preventivamente rivestito in sughero. Purtroppo non ho trovato un foglio di sughero di spessore 9 mm. abbastanza grande per fare un unico pannello, quindi ne ho accostati due (la parte più chiara che si intravede è stucco che ho poi colorato per renderlo invisibile). Ho inserito del mastice (grey tak) sullo scasso per i trasduttori al fine di scongiurare gli “spifferi”. Lo stesso mastice l’ho inserito nello scasso della vaschetta porta contatti posteriore per lo stesso motivo.

Per ultimo, ho inserito i Ciare PH250 nella loro sede utilizzando viti in acciaio inox (non serve l’acciaio ma sono molto belle e non si slabbrano se devono essere smontate e rimontate più volte).

tempo impiegato? 6/7 ore per 10 giorni…

 

 

Il tutto è stato acquistato in negozi normalissimi dove mi servo da molti anni e non ho avuto il minimo problema di reperibilità del materiale. Il grosso della spesa complessiva è stata la manodopera…

Ora sto sviluppando un filtro per dare una “sistemata” alle medie frequenze.

 

    

 

Comunque appena accesi erano da buttare, ma dopo…a buon intenditor poche parole!

Tra un mese circa (tempo permettendo) vi comunicherò le mie impressioni.

Chiunque abbia voglia di ascoltarli, può tranquillamente contattarmi al n.328.365.26.26 per prendere un appuntamento. Vorrei mettere in produzione questo diffusore ad un prezzo molto contenuto.

Saluti cordiali a tutti, Andrea.      babylonmusic@tiscali.

 

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Il Monovia Italiano – parte II

Modifiche ed ascolto

 

Ciao Davide,

spero vorrai pubblicare questo piccolo articolo.

Sono nuovamente a scriverti per comunicarti le novità apportate al mobile ed al trasduttore Ciare.

Dopo vari pensieri che mi hanno invaso la mente durante l’ascolto, ho deciso di ricostruire completamente il mobile in versione diciamo “senza compromessi” (o quasi…)!

Premesso che l’estetica è rimasta praticamente identica, le modifiche che hanno interessato il mobile sono state:

-         innalzamento del centro del traduttore di 20 mm.;

-         raddoppio dello spessore del pannello frontale (ora 47 mm.);

-         inserimento di 3 listelli di rinforzo (2 sul fronte/retro e 1 dx/sx);

-         ho cambiato l’assorbente acustico con uno di minor spessore;

-         eliminazione della vaschetta posteriore;

-         utilizzo di cavo argentato;

-         smorzamento del cestello e del magnete del Ciare;

-         migliore finitura del mobile.

 

Tutto ciò mi è costato 20 giorni di lavoro, ma alla fine sono rimasto soddisfatto.

Con questi interventi il mobile ora si presenta come un blocco unico molto pesante (35 kg. ognuna) e praticamente privo di risonanze.

Dopo un breve rodaggio, ho iniziato a capire la filosofia di questi diffusori.

La caratteristica che mi ha colpito immediatamente è stata la scena virtuale e la messa a fuoco dei vari strumenti. Mi spiego meglio: mi si è presentata davanti una scena nettamente a fuoco ed immobile, la definizione dei singoli strumenti è stupefacente. Le tre dimensioni sono molto realistiche e ho guadagnato molto sia in larghezza che in profondità.

Un’altra caratteristica importante è che, almeno con alcuni cd, sembra che i diffusori scompaiano completamente. Ad esempio con un cd Chesky rec. Passos & Carter “Entre amigos”, mi sembra di essere nella sala dove è stato registrato, la presenza di tutte le componenti sembra reale.

Per quanto riguarda le caratteristiche timbriche posso dire tranquillamente di avere completezza in tutte le frequenze: il basso è corposo e non invade mai le frequenze superiori, la voce è pulita e mai troppo in evidenza e non vedo proprio la necessità di inserire un eventuale “supertweeter”…

Comunque le trovo molto piacevoli da ascoltare, per lo meno con il Jazz.

Necessitano sicuramente di cavi di potenza trasparenti e mai ridondanti e di apparecchiature ottime a monte della catena. Non perdonano le manchevolezze dell’impianto e tantomeno del software.

Una nota basilare nella costruzione di questo tipo di diffusori: NON INSERITE CROSSOVER!!!

Perderete tutto il fascino di questi monovia e in compenso avrete un impasto di suoni senza senso.

Ora (moneta permettendo) vorrei dedicarmi ai Fostex FE206E….vedremo che succede.

Purtroppo niente foto, la digitale era in prestito.

Saluti a tutti, Andrea

 

 

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