Caro Davide,
ti riscrivo dopo alcuni mesi per presentarti l'ultimazione di una
coppia di diffusori monovia basati sul Fostex 206, battezzate
H-206, un po' diversi dalle 99 (e sorelle ... si può dire che
questi diffusori siano dei cugini ..?!?) che hai già pubblicato
diverse volte.
Parto dai principali requisiti definiti per il diffusore:
* costo materiale (IVA esclusa) contenuto sotto i 300 Euro,
materiale per il mobile
compreso
* pressione sonora di picco non inferiore a 105 dB a 1m con 10
W in ingresso
* risposta in frequenza in campo libero (-0.5 dB): 50 - 18000
Hz
* dimensioni max esterne (cm): 70x40x40 (HxWxD) imposte dallo
spazio di ubicazione
(WAF ...); quest'ultimo ha impedito da subito la realizzazione
di un diffusore a torre come
le 99 o ancora meglio come la Transmission Line "virtuale"
di M.J.King (vedi
http://www.quarter-wave.com/Project05/Project05.html).
Anzitutto ho optato per la soluzione single driver (monovia) che
evita i costi (economici ed acustici ...) del cross-over; la
scelta del driver è caduta sul Fostex 206E come miglior
compromesso tra costo e prestazioni (efficienza, estensione
in frequenza, etc.), anche grazie ai commenti entusiasti di chi lo
aveva già utilizzato in precedenza.
Per il carico acustico ero partito per realizzare una linea di
trasmissione, ma dopo alcuni calcoli (basati sulle "aligment
tables" classiche fornite da Augspurger nei suoi articoli per l'AES
e su Speaker Building) e relative simulazioni mi sono reso conto
che l'estensione alle basse frequenze ottenibile, pur
risultando di alcuni dB maggiore della risposta in cassa chiusa,
non sembrava completamente soddisfacente. D'altra parte le
dimensioni massime a disposizione escludevano l'impiego di una
tromba a caricamento posteriore
... Alla fine ho optato per un carico bass reflex tradizionale,
derivato da quello consigliato da Fostex, con le seguenti
modifiche:
* volume leggermente aumentato e accordo a frequenza
leggermente minore;
* pannello frontale inclinato, per evitare onde stazionarie
all'interno e inclinare verticalmente
l'asse degli altoparlanti in direzione del punto di ascolto (il
diffusore è appoggiato al
pavimento, pur non potendo essere molto alto ...).
Il disegno del progetto meccanico della cassa è riportato nel file
allegato "BR_cabinet.jpg", la simulazione al calcolatore della
risposta in frequenza (spostamento del cono, impedenza elettrica,
SPL) è riportato nel file allegato "BR_1.jpg".

Per "appiattire" la risposta a bassa frequenza e/o per consentire
di ottimizzare la risposta in ambiente (eventualmente anche
in funzione del contenuto in frequenza del programma musicale e/o
del tipo di amplificatore), ho deciso di aggiungere una resistenza
in serie, rigorosamente non induttiva, selezionabile
facilmente attraverso un selettore a 3 vie posto vicino ai
morsetti di collegamento (in particolare si possono
scegliere 0 - 2 - 4 Ohm). L'effetto che si ottiene è quello
di aumentare il Q dell'altoparlante, così come avviene utilizzando
amplificatori con impedenza di uscita non trascurabile (come ad
esempio nel caso di molti ampli valvolari - o Mosfet - single
ended classe A) ed è uno dei motivi per cui i monovia con
altoparlanti a Q basso suonano molto bene con questo generere di
amplificazione.

Per la costruzione ho utilizzato MDF spess. 19 mm (per vincoli sul
costo; comunque, anche se i risultati sonori sono pregevoli, lo
sconsiglio fortemente per la polvere "tossica" che fa mentre
lo si lavora...), finito con verniciatura a smalto sintetico
color bordeaux; i tagli dritti sono "regalati" dal
bricocenter in cui il materiale è stato acquistato, quelli
inclinati o rotondi sono
stati eseguiti (un po' troppo approssimativamente ...) dal
sottoscritto con il seghetto alternativo e guide di fortuna (per
fortuna NON avevo disponibile la macchina fotografica digitale
durante questa fase di lavorazione ...).
I pannelli sono
stati incollati con adesivo vinilico, alcune giunzioni sono
state riprese con l'applicazione di stucco da legno per essere
sicuri dell'impermeabilità all'aria della cassa; le
pareti interne sono state trattate con antirombo
automobilistico "spalmato" con la spatola, sul quale
successivamente ho applicato dei pannelli fonoassorbenti
ondulati (tipo il classico bugnato) recuperati da imballaggi
di schede elettroniche. |

Integrato della famiglia
del Tamp di Francesco |
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Come d'uso, il magnete dell'altoparlante è stato rivestito di
feltro e sui montanti del cestello è stato applicato dello stucco
"da idraulico". Per il cablaggio interno ed esterno ho usato del
cavo da LAN tipo CAT5 di recupero, saldato direttamente ai
terminali dell'altoparlante. Il cavo esce
direttamente senza passare da morsetti.
Il tubo di accordo è stato ricavato da avanzi di tubo in PVC
marrone diam. 60 mm per grondaie (questo spiega la scelta del
diametro ...). Per proteggere gli altoprlanti (dalle attenzioni di
bimbi e gatto ...) ho realizzato una griglia utilizzando due
lamiere di alluminio traforate, recuperate dalle chiusure
inferiore/superiore di cestelli rack 19" industriali,
mantenute in posizione da 4 piccoli magneti tipo "chiusura
antine", che si attaccano alla parte metallica del cestello
dell'altoparlante. Ovviamente le griglie vengono rimosse durante
l'ascolto, anche se a livelli bassi di SPL l'effetto della loro
presenza è praticamente inaudibile ...
Il risultato finale è visibile nelle foto allegate
(H-206_front.jpg, H-206_grill.jpg, H-206_side.jpg).

Veniamo all'ascolto. Gli altoparlanti erano stati rodati in casse
di recupero durante il tempo di realizzazione dei diffusori
(un paio di mesi almeno!).
Devo confessare che al primissimo ascolto questi diffusori mi
hanno un po' deluso: mi aspettavo un suono più equilibrato, invece
le frequenze medio-alte erano in troppa evidenza rispetto
alle basse, insomma si manifestava il temuto "effetto
radiolina" paventato da molti detrattori dei sistemi monovia. Le
cose non cambiavano significativamente spostando i diffusori più o
meno vicini alle pareti laterali o alla parete di fondo.

Viceversa il suono risulta particolarmente equilibrato inserendo
in serie la resistenza da 4 Ohm e utilizzando il circuito previsto
per la compensazione dell'attenuazione delle basse frequenze
dovuta all'interferenza del pannello frontale (baffle edge
diffraction). Quest'ultimo circuito è stato inserito a livello del
segnale - prima dell'amplificazione di potenza - internamente
all'amplificatore o-10 appositamente predisposto; in sostanza si
tratta di un circuito che attenua di 3 .. 4 dB le frequenze
maggiori della frequenza "di taglio" del pannello frontale dei
diffusori.
In queste condizioni, nonostante un certo calo di efficienza (ma
si resta sempre sopra i 90dB/W !), l'ascolto è veramente
appagante; l'estensione della gamma di frequenze riprodotte
è sufficientemente equilibrata, ovviamente i bassi non sono da
"pugno nello stomaco" ma si sentono e si seguono almeno fino ai 30
.. 32 Hz (concerti per organo di Bach ..) e soprattutto sono
estremamente veloci e puliti (i.e. non "rimbombanti" ...), segno
che anche il progetto del bass-reflex è corretto. Faccio veramente
fatica a capire come questo tipo di diffusori possa essere
ascoltato senza una correzione delle medie/alte frequenze!
Sorprendente è poi l'effetto di realismo e di definizione del
"palcoscenico" sonoro, come d'altra parte è lecito aspettarsi da
sorgenti pressoché puntiformi e dalla grande capacità
dinamica. Strepitosa infine la riproduzione della voce umana!
Questi sono i vantaggi principali che si riesce ad ottenere edirei
che sono principalmente dovuti all'assenza del crossover.
Segnalo infine i due difetti finora riscontrati: il primo è
l'elevata direzionalità delle alte frequenze; in altre parole la
zona di ascolto veramente ottimale è piuttosto ristretta, bisogna
allineare bene i diffusori in direzione dell'ascoltatore e lo "sweet
spot" difficilmente si estende oltre lo spazio per due
persone (a meno di non fare due file come a teatro ..). In futuro
vorrei provare a inserire al centro del cono
dell'altoparlante un piccolo diffrattore ogivale in legno "a là
Lowther", per vedere se si ottengono miglioramenti .. ; il secondo
non è in realtà un difetto del diffusori, quanto che la
precisione e il dettaglio della riproduzione sonora e della
ricostruzione della scena acustica non perdona le incisioni
"cattive"; ho scoperto quanti dei CD in mio possesso, anche
abbastanza recenti e di etichette prestigiose siano
tutt'altro che perfetti, vuoi per un pessimo bilanciamento tonale
(alte frequenze "pompate"),
vuoi per il missaggio in fase di incisione (ad es. la batteria
"sparpagliata" tra i canali o altri effettacci simili)...
Infine eccoci al costo ...
* Driver Fostex 206E: 203 Euro (IVA e spedizione inclusa, acquisto
on-line in Germania
* Legno MDF (compreso di tagli "dritti"): 49 Euro (IVA inclusa,
Leroy-Merlin)
* Antirombo 0.58 lt: 6 Euro
* Materiale Fonoassorbente, cavo CAT5, Tubo reflex, colla
vinilica, griglie di protezione, :
recuperato da imballi usati
* Resistenze serie e selettore: circa 15 Euro
* Feltro : 1.5 Euro
* Stucco idraulico per cestello altoparlante: 3.5 Euro
* Magneti fissaggio griglie: 6.4 Euro
* Smalto sintetico per vernicitura esterna (0.75 lt): 8 Euro
Tot: 290 Euro (IVA compresa)
Come al solito altre notizie di dettaglio e altre foto sono
disponibili sul mio sito all'URL:
http://hxos.altervista.org/H-206.html
Ciao e ancora complimenti sia per il tuo sito che per l'attività
commerciale, che mi sembrano in costante crescita.
Francesco Campedelli
f.campedelli@tiscali.it
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Massimo da Salsomaggiore e le
sue Monovia Fostex 206 |
Le 99 di Andrea
sempre con Monovia Fostex 206
ottimo articolo |
Solo 206 di Roberto |
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