Autocostruzione

 

La domanda da principiante di Tonio

Che tipo di legno  uso ??

 

 

Ho trovato questa interessante discussione sul forum del sito e mi e' sembrato giusto  riportare la discussione qui , in modo che altre persone ne facciano tesoro:

 

domande generali principiante

Stampata da: Audiocostruzioni.com
URL della Discussione:   http://www.audiocostruzioni.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1570
Stampata il: 30/07/2005

Discussione:


 

Autore della Discussione: tonio
Oggetto: domande generali principiante
Scritto il: 29/07/2005 09:11:16
Messaggio:
 

Salve a tutti! vorrei provare a fare un paio di diffusori; ho l'hobby della falegnameria da una vita ma non so niente di elettronica; sono però capace di fare bene i collegamenti elettrici saldati a stagno. Domande:
1) seguendo le istruzioni può riuscirci chiunque o serve una preparazione elettronicca? io pensavo di cominciare con qualcosa senza filtri, ma nel caso: è difficile assemblare un filtro? basta una saldatrice a stagno o servono altri strumenti?
2) quando CIARE consiglia spessori di 20mm, significa che se io faccio 35mm va bene lo stesso? oppure lo spessore non deve essere più piccolo ma nemmeno più grande di 20mm?
3) in generale per quanto riguarda le casse, funzionano meglio se sono pesanti?
4) fra i legni massicci, ci sono quelli che funzionano meglio o è solo un fatto estetico?
5) colla: io pensavo di usare colla epossidica, che indurendo diventa molto dura; è meglio usare una colla che resta elastica tipo vinavil?

e soprattutto una domanda fondamentale: a parte il piacere enorme di costruire, quali sono i vantaggi dell'autocostruzione dei diffusori? inoltre, a parità di prestazioni, le casse autocostruite sono più economiche?

 

Replies:
 


 

Autore del Messaggio: edgarnew
Scritto il: 29/07/2005 09:33:37
Messaggio:

Ciao Tonio e benvenuto.
Ti rispondo per primo anche se tra gli utenti di questo sito esistono fior di autocostruttori rispetto i quali io sono solo poco meno che un principiante:
1) La costruzione di un cross over può essere più o meno difficile, dipende soprattutto dal numero dei componenti e se gli stessi vanno collegati in aria o su appositi circuiti stampati.
Se inizi con dei progetti tipo quelli della Ciare e se ti rivolgi magari a quelli in cui il cross over è preassemblato la cosa diventa più facile, in ogni caso un buon saldatore e tanta pazienza se si ha lo schema davanti bastano e non occorre per forza essere RUBIA ...
2) Quando un progettista di diffusori indica uno spessore X per i pannelli intende intanto che vengano rispettate le misure INTERNE del box per quelle esterne puoi anche sbizzarrirti.
In genere viene sempre indicato il materiale che meglio rappresenta il top nel rapporto prezzo prestazioni.
In ogni caso, riprendendo il tuo esempio i 20mm rappresentano lo spessore minimo.
3) Un diffusore è sempre un compromesso fra una infinità di elementi una costruzione PESANTE non necessariamente è migliore di una leggera, dipende soprattutto dai materiali e da come vengono assemblati.
4) Anche qui si potrebbe aprire un thread nel thread, cmq per iniziare meglio rivolgersi all'mdf o al multistrato (soprattutto betulla) i risultati sono in ogni caso più che buoni
5) Sinceramente non mi sono mai posto questo problema, ho sempre usato Vynavil senza riscontrare particolari problemi (anche con quella cosiddetta rapida)
6) Non esiste un vero vantaggio nella costruzione di un diffusore in senso lato.
Se mai, si può costruire un diffusore ad hoc per un certo tipo di amplificatore, oppure per un certo tipo di utilizzo (es professionale) la realizzazione fatta bene o meno è il vero qui su cui concentrarsi, per cui esistono progetti autocostruiti direttamente confrontabili con altri, diciamo commerciali, altri possono essere, se possibile, anche migliori, mentre in alcuni casi diffusori prodotti da alcuni produttori a mio avviso sono ineguagliabili per gli autocostruttori.
Dulcis in fundo un diffusore autocostruito non è intrinsecamente più economico, lo diventa quando, riesce ad implementare delle soluzioni che nei diffusori commerciali vengono fatte pagare salatissime, ma in ogni caso non entro nel merito del SUONO finale.

Edgarnew


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Autore del Messaggio: tonio
Scritto il: 29/07/2005 10:26:49
Messaggio:

grazie Edgarnew!
Io però ho ancora dei quesiti. In un violino la costruzione lignea è fondamentale. In un diffusore è la stessa cosa? voglio dire, esistono degli studi sperimentali sull'influenza del materiale e dei dettagli di costruzione della sola scatola sul suono finale? se uno fa due casse identiche, montando gli stessi componenti, c'è differenza fra una cassa di mdf e una poniamo di ciliegio massiccio? o invece l'influenza è minima? poi non ho mai capito se la cassa "risuona" o se invece deve essere il più possibile un supporto neutro (per "cassa" intendo la sola scatola).
Il discorso lo faccio perchè secondo me se uno fa due scatolette: una senza incastri semplicemente incollata con vinavil, e una con incastri fatti con cura e incollata magari con colle che diventano molto dure, e poi ci tamburella sopra, ottiene due rimbombi diversi, perchè una scatoletta è più rigida dell'altra...

 

Modificato da - tonio il 29/07/2005 10:35:24


 

Autore del Messaggio: mr2a3
Scritto il: 29/07/2005 10:35:10
Messaggio:


Non sono "un falegnalme" esperto, comunque la teoria più accreditata è che il mobile più è "sordo" meglio è.
A parte bosendorfer (spero si scriva così) un po' tutti al crescere del prezzo per ridurre le vibrazioni si sbizzarriscono in mobili a più strati di materiali diversi e addirittura intercapedini di sabbia!

Vai tranquillo che se peso e dimensioni non ti preoccupano puoi solo fare bene (occhio all'alloggiamento dei coni però), eviteri solo i masselli, peraltro costosissimi, che risuonano molto di più degli umili MDF o mutistrato.

Ciao
Massimo

 


 

Autore del Messaggio: tonio
Scritto il: 29/07/2005 10:38:38
Messaggio:

quote:



Vai tranquillo che se peso e dimensioni non ti preoccupano puoi solo fare bene (occhio all'alloggiamento dei coni però), eviteri solo i masselli, peraltro costosissimi, che risuonano molto di più degli umili MDF o mutistrato.
 


ah! grazie massimo! allora la cassa deve essere il più possibile neutra e "omogenea"! è così? e quindi il massiccio, che a me piacerebbe molto di più, non va molto bene?

 

Modificato da - tonio il 29/07/2005 10:39:07


 

Autore del Messaggio: mr2a3
Scritto il: 29/07/2005 10:53:59
Messaggio:

quote:


allora la cassa deve essere il più possibile neutra e "omogenea"! è così? e quindi il massiccio, che a me piacerebbe molto di più, non va molto bene?


Tieni conto che una'asse di legno "vero" è una cosa naturale, con le sue naturali variazioni di densità, venature ecc., sottoposta quindi ad una sollecitazione tenderà sempre ad avere modi di vibrazione legati alla sua struttura.
L'MDF invece è completamente amorfo e con struttura omogenea (polvere compattata) e il multistato, grazie all'incrocio delle fibre ad ogni strato, di fatto tende a comportasi come materiali diversi sovrapposti che difficilmente avranno modi di vibrazione uguali (a parte quello della dimensione totale ovviamente).

In pratica io uso sempre questo per il minor peso (hai presente l'MDF?), al limite con strati di bitume o cose simili all'interno.
Però ripeto si dice che esagerando con riforzi spessori ecc. si migliora.

Mi piacerebbe sentire se edgar o altri hanno realizzato mobili "più complessi"!

Ciao
Massimo


Autore del Messaggio: riccardo.r
Scritto il: 29/07/2005 11:38:35
Messaggio:

Ciao.
Posto una mia opinione senz'altro opinabile.
Se hai preferenze estetiche per il massello ma vuoi ottenere una buona rigidità e opposzione all'inessco di vibrazioni puoi usare una soluzione tipo questa:
Interno mobile: multistrto di betulla 19mm
Parte più esterna: essenza da te preferita, in spessori anche da 1/2 cm, come semplice finitura.
Ho letto in giro che anche il multistrato di Okumè (esotico) sarebbe il non plus ultra.
L'MDF ha il miglior rapporto qalità prezzo, ma esiste in 3 diverse qualità, per me indistinguibili, e nonl'ho mai trovato molto sordo.
C'ho fatto tavolini, quindi pigliami con le molle. Invece il multistrato lo uso come coperchio per le elettroniche,
e lo trovo insuperato per realizzazioni che suonano..

quote:


quote:


allora la cassa deve essere il più possibile neutra e "omogenea"! è così? e quindi il massiccio, che a me piacerebbe molto di più, non va molto bene?


 

Tieni conto che una'asse di legno "vero" è una cosa naturale, con le sue naturali variazioni di densità, venature ecc., sottoposta quindi ad una sollecitazione tenderà sempre ad avere modi di vibrazione legati alla sua struttura.
L'MDF invece è completamente amorfo e con struttura omogenea (polvere compattata) e il multistato, grazie all'incrocio delle fibre ad ogni strato, di fatto tende a comportasi come materiali diversi sovrapposti che difficilmente avranno modi di vibrazione uguali (a parte quello della dimensione totale ovviamente).

In pratica io uso sempre questo per il minor peso (hai presente l'MDF?), al limite con strati di bitume o cose simili all'interno.
Però ripeto si dice che esagerando con riforzi spessori ecc. si migliora.

Mi piacerebbe sentire se edgar o altri hanno realizzato mobili "più complessi"!

Ciao
Massimo


 

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Autore del Messaggio: tonio
Scritto il: 29/07/2005 12:43:59
Messaggio:

Comincio a chiarirmi le idee, grazie anche a te. La faccia interna immagino non debba essere liscia e riflettente. A questo proposito si usa fare delle fresature cieche o cose simili, o si corregge l'interno solo con i materiali fonoassorbenti? Il multistrato di betulla piace molto anche a me, però, specie se viene levigato, risulta duro e molto liscio. Lo lascio grezzo? Io ho una bugna per legno (si usa per fare tanti puntini irregolari, specie sui gradini di pietra) ha senso trattare l'interno così? Poi una cosa che mi chiedevo: l'angolo interno della scatola viene sempre lasciato "vivo" o viene raccordato incollando un listello a 45 gradi?
voglio dire: non così
|_
ma raccordato così
|
\__


 

Autore del Messaggio: riccardo.r
Scritto il: 29/07/2005 13:46:22
Messaggio:

 

Guarda ragionando a braccio,
e pigliami con le molle, io mi osno sempre chiesto perchè stare anni a chiacchierare delle risonanze stazionarie interne, e riempire di spugne più o meno costose quando si può fare ESATTAMENTE quello che dici tu.
Mi caschi a fagiolo, perchè stavo escogitando un sistema per fare un gruviera non passante sula facia interna, calibrano un serie di buchi distanziati in modo irregolare, di profondità da 2 mm a 5.5 e di diametri 2,5 4, 8, 11 ,13.
Come si chiama l'attrezzo che hai detto?
Puoi anche, se te la senti e sei bravo, montare le tavole interne in modo convergente e regolare la dimensione regolare esterna conle pannellature di rivestimento.
Altra cosa che puoi fare è allinear eperfettamente al fontale i Driver, rivestendone però la superfice del fornatle con neoprene.

Ciao
RR

quote:



Comincio a chiarirmi le idee, grazie anche a te. La faccia interna immagino non debba essere liscia e riflettente. A questo proposito si usa fare delle fresature cieche o cose simili, o si corregge l'interno solo con i materiali fonoassorbenti? Il multistrato di betulla piace molto anche a me, però, specie se viene levigato, risulta duro e molto liscio. Lo lascio grezzo? Io ho una bugna per legno (si usa per fare tanti puntini irregolari, specie sui gradini di pietra) ha senso trattare l'interno così? Poi una cosa che mi chiedevo: l'angolo interno della scatola viene sempre lasciato "vivo" o viene raccordato incollando un listello a 45 gradi?
voglio dire: non così
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ma raccordato così
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\__


 

Autore del Messaggio: mr2a3
Scritto il: 29/07/2005 14:18:25
Messaggio:

Ciao RR,
purtroppo le stazionarie e le riflessioni che citi sono a media f o pure più in basso, per cui la dimensione di buchi e rilievi dovrebbe essere dell'ordine dei cm. non dei mm.

In pratica però non è che la cosa sia così rilevante, innanzitutto di che diffusore stiamo parlando (cassa chiusa, reflex, TL, ecc.) ?

Per fortuna spesso bastano un po' di cascami di lana sulla parete opposta al midrange per ottenere la maggior parte degli effetti, magari assieme ad un po' di quella gommapiuma bugnata che se sei paziente riesci a recuperare anche gratis in qualche "pattumiera industriale".

Anche i rinforzi sugli angoli credo siano decisamente "overkill" piuttosto avendo del volume interno che avanza io aggiungerei dei "paletti" che collegano le facce opposte delle superfici più grandi (irrigidendo la struttura).

Comunque prova a chiedere anche sulla sezione di Bellino che magari ottieni qualche parere "più esperto".

Ciao!
Massimo

 


 

Autore del Messaggio: tonio
Scritto il: 29/07/2005 14:28:48
Messaggio:

La bugna è una specie di pestello, solo che sotto invece di essere piatto ha una ventina di punteruoli, per cui battendo restano tanti buchi irregolari. In ogni caso si tratta di buchi piccoli e profondi pochi millimetri. Quello che desideri tu (Riccardo) si può fare solo col trapano a colonna facendo fori ciechi, magari con una maschera per distanziarli sempre alla stessa maniera. Altrimenti ci sono esempi di pannelli fonoassorbenti in legno, fatti fresando tante scannellature orizzontali parallele. Poi si gira il pannello e dall'altra parte si fresano le scannellature verticalmente. La profondità di fresatura è tale per cui la fresatura orizzontale raggiunge quella verticale ogni volta che la incrocia. Il risultato è una specie di griglia fonoassorbente, da incollare su un secondo pannello pieno. Sono brevetti finlandesi (mi pare) per la bioedilizia. Comunque comincio pian piano a capire, grazie ancora a tutti.

 

Modificato da - tonio il 29/07/2005 14:29:37


 

Autore del Messaggio: riccardo.r
Scritto il: 29/07/2005 14:34:37
Messaggio:

 

Ho capito quelo che dici
Ho immagnato parlare di cassa chiusa, quidni senza necessità di ritardi.
Mi sorge però un dubbio.
un'onda sonora non è diversa da un'onda marina,
Non so se avete mai osservato un'onda marina che si infrange su una costa irregolare.
La riflessione sarà sen'altro rotta.
Tutto qua.
Piazzerei anche dei quadrelli di legno fra magnete del driver e parete posteriore, in modo da tenerli a pressione senza ricorrere a avvitature forzate delle viti che deformano la flangia.

D'accordo sui settori e sullo spianare gli spigoli interni.
Ma anche l'idea di fissare le tavole in modo non parallelo è ottima.
credo.
Ripeto, si fa per parlare, io ho idee bislacche e poca pratica.
Ma non so perchè la spugna dentro la cassa secondo me FUFFA.
Ciao:-)

quote:



Ciao RR,
purtroppo le stazionarie e le riflessioni che citi sono a media f o pure più in basso, per cui la dimensione di buchi e rilievi dovrebbe essere dell'ordine dei cm. non dei mm.

 

In pratica però non è che la cosa sia così rilevante, innanzitutto di che diffusore stiamo parlando (cassa chiusa, reflex, TL, ecc.) ?

Per fortuna spesso bastano un po' di cascami di lana sulla parete opposta al midrange per ottenere la maggior parte degli effetti, magari assieme ad un po' di quella gommapiuma bugnata che se sei paziente riesci a recuperare anche gratis in qualche "pattumiera industriale".

Anche i rinforzi sugli angoli credo siano decisamente "overkill" piuttosto avendo del volume interno che avanza io aggiungerei dei "paletti" che collegano le facce opposte delle superfici più grandi (irrigidendo la struttura).

Comunque prova a chiedere anche sulla sezione di Bellino che magari ottieni qualche parere "più esperto".

Ciao!
Massimo


 

Autore del Messaggio: riccardo.r
Scritto il: 29/07/2005 14:40:32
Messaggio:

Avrei una regola buona per tutte le occasioni.
Se qulo che stemi sono onde stazionarie, la prima regola per evitarle è rednere tutto IRREGOLARE.
Quindi nessuno buco distanziato regolarmente.
Guardaitr i diffusori a resto quadratico
R

quote:



La bugna è una specie di pestello, solo che sotto invece di essere piatto ha una ventina di punteruoli, per cui battendo restano tanti buchi irregolari. In ogni caso si tratta di buchi piccoli e profondi pochi millimetri. Quello che desideri tu (Riccardo) si può fare solo col trapano a colonna facendo fori ciechi, magari con una maschera per distanziarli sempre alla stessa maniera. Altrimenti ci sono esempi di pannelli fonoassorbenti in legno, fatti fresando tante scannellature orizzontali parallele. Poi si gira il pannello e dall'altra parte si fresano le scannellature verticalmente. La profondità di fresatura è tale per cui la fresatura orizzontale raggiunge quella verticale ogni volta che la incrocia. Il risultato è una specie di griglia fonoassorbente, da incollare su un secondo pannello pieno. Sono brevetti finlandesi (mi pare) per la bioedilizia. Comunque comincio pian piano a capire, grazie ancora a tutti.

 

 

Modificato da - tonio il 29/07/2005 14:29:37
 


 

Autore del Messaggio: andreabertoglio
Scritto il: 29/07/2005 14:58:38
Messaggio:

quote:



1) seguendo le istruzioni può riuscirci chiunque o serve una preparazione elettronica?
 



con un minimo di attrezzatura, una discreta abilità manuale e tanta buona volontà, si può ottenere un buon risultato, cominciando da progetti semplici, naturalmente.

quote:



io pensavo di cominciare con qualcosa senza filtri, ma nel caso: è difficile assemblare un filtro? basta una saldatrice a stagno o servono altri strumenti?
 



basta un saldatore.
 

quote:



2) quando CIARE consiglia spessori di 20mm, significa che se io faccio 35mm va bene lo stesso?
 



tutte le quote del progetto vanno rispettate. utilizzando un legno dallo spessore diverso, cambierà il volume interno e di conseguenza anche il suono.

quote:



3) in generale per quanto riguarda le casse, funzionano meglio se sono pesanti?
 


 

il mobile deve essere sordo, nel senso che la cassa non deve risuonare come quella di uno strumento a corda. anche per questo si utilizzano accorgimenti come sottopunte in gomma o isolamento interno. un mobile solido e pesante contribuisce a migliorare questo aspetto.

 

quote:



4) fra i legni massicci, ci sono quelli che funzionano meglio o è solo un fatto estetico?
 


 

la cassa in legno massello è una figata ma il problema è che questo tipo di materiale, per quanto invecchiato, è instabile e soggetto a movimenti causati da variazioni di temperatura e umidità.

 

quote:



5) colla: io pensavo di usare colla epossidica, che indurendo diventa molto dura; è meglio usare una colla che resta elastica tipo vinavil?
 


 

colla vinilica, nella maniera più assoluta. per fare un bel lavoro, consiglio anche il procedimento di spinatura. in questo modo puoi anche evitare i "setti" di rinforzo interno.

 

quote:



e soprattutto una domanda fondamentale: a parte il piacere enorme di costruire, quali sono i vantaggi dell'autocostruzione dei diffusori? inoltre, a parità di prestazioni, le casse autocostruite sono più economiche?
 




con l'autocostruzione, puoi ottenere un prodotto che, acquistato già fatto, costerebbe sicuramente di più, con la certezza di sapere cosa c'è dentro.
...l'orgoglio e la soddisfazione che ti può dare un prodotto autocostruito non ha eguali!

 

ciao a tutti


ciao
andrea

 

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