Autocostruzione        

“ALEXANDER”

PROGETTO 3 VIE CON COMPONENTI CIARE-RCF

 

 

 Di cosa si tratta

Diffusore a 3 vie autocostruito

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Chi lo ha costruito

Salvatore   iaccaman91@hotmail.it

Caratteristiche particolari

Spiegato veramente bene

 

Alexander diffusori autocortuiti

 

Personalmente penso che sia difficile e quantomai inutile eccedere nelle premesse quindi volevo scrivere giusto due parole. Voglio anzitutto giustificare il nome del progetto: un gesto di galanteria nei confronti di una ragazza a cui ho dedicato i diffusori. Per concludere, senza dilugarmi, devo ringraziare mio padre per l’aiuto, sia economico (ho quasi diciassette anni e non sarei riuscito a portare a temine il progetto soltanto con le mie magre finanze), sia fisico, apportando la giusta dose di esperienza,conoscenza (sia d’elettronica che d’hi-fi), buon gusto...insomma tutto cio che alla mia età è difficile avere.

Penso che solo grazie alla salda collaborazione siamo risciti ad ottenere un ottimo risultato. E poi in due ogni cosa viene meglio ed è meno faticosa.

 

Il progetto è nato dal nulla, progettato col software AFW. Gli altoparlanti scelti sono quelli che più si adattavano alle mie esigenze ed alle mie tasche:

·        Woofer: Ciare pw328\ 32 cm\ 150watt rms\ fs 48hz\ xmax 3mm\ spl: 98db 1w/1m. Potente efficiente e soprattutto... grande!cose che piacciono ai ragazzi.

·        Midwoofer: Ciare pm200\ 21cm\ 120watt rms\ fs 65hz\ xmax 1,5mm\ spl: 96db 1w/1m. Un larga banda molto presente su tutta la gamma di bassi e medi. Ancora una volta sono stato attratto dall’alta efficienza.

·        Twetter: Rcf tw105\membrana in alluminio con sistema di caricamento a tromba\ 150watt rms\spl: 103db 1w/1m. Ero molto scettico su questi tweeter, più fedele al soft dome, ma dopo averlo sentito(prima di comprarlo) sono rimasto impressionato dalla nuturalezza del suono e l’incredibile estensione verso l’alto. Ottimo trasduttore.

 

Il woofer è caricato in 77 litri accordati a 46hz, mentre il midwoofer (copre infatti anche frequenze in cui opera il woofer, con un leggero”accavallamento”) è in sospensione pneumatica (circa 40 litri). Il tweeter è posto nella cassa del mid, ovviamente separata dal woofer.

Passiamo alla realizzazione.

Il legno l’ho acquistato in falegnameria gia tagliato (in maniera molto imprecisa..ho avuto una marea di problemi): ho optato per l’mdf da 19mm in quanto lo ritenevo il migliore per vari motivi: è un legno “muto”, compatto, facile da lavorare, relativamente economico e molto meno pesante del 25mm.

Una volta effettuato il disegno siamo passati alla foratura armati di fresatrice con gambo da 8mm e accessoriata di compasso, kit di frese, pazienza (non conoscevamo affatto l’attrezzo).Dopo varie prove col nuovo attrezzo siamo riuciti ad ottenere un ottimo risultato.

Siamo quindi passati all’incollaggio.. escludendo incidenti di percorso dovuti ad imprecisioni di taglio (ben 1cm di errore su un pannello!!!), e varie imprecazioni rivolte al falegname..penso che l’importante sia mettere molta colla (eliminando gli eccessi dopo aver stretto le morse) e creare la maggior pressione possibile per rafforzare la presa della colla: quelli che vedete in foto sono pacchi di mattoni e mattonelle

 

 

Dopo 48 ore siamo passati all’eliminazione di eventuali imperfezioni con una levigatrice orbitale e carta con grana da 100 e 120

 

 

Le operazioni successive sono state mettere il ben noto “grey tack” (ovvero la guarnizioni dei lavelli!!) in tutti gli spigoli e ricoprire il tutto con 4 mani di bitume liquido.

Non c’è bisogno certo di un genio qui.. il taglio e l’incollaggio del materiale fonoassorbente (poliuterano espanso da 1-1,5cm).

 

 

Dopo aver sigillato le casse col pannello frontale con la solita tattica siamo passati a dare le prime mani di fondo con pittura nera satinata passata con rulletto al fine di dare un effetto “a spruzzo” e per evitare le varie rogne del pennello (peli e striature). La pittura l’ho presa di ottima qualità (mi è costata una cifra per un barattolo minuscolo!) per evitare di dover dare il fondo i turapori. La sua valenza estetica tuttavia

ripaga a pieno il prezzo.

 

 

I tubi di accordo sono fissati con la colla Pattex Millechiodi ma solo per eccesso di zelo dato che la precisione del buco impediva qualsiasi fessurazione.

 

 

Montato un filtro provvisorio ...

 

non ho saputo resistere ad una prova! Che inoltre è servita a testare e soprattutto perfezionare il cross-over. Tuttavia abbiamo commesso un errore non considerando l’ambiante d’ascolto.. una volta portate in salone le casse si sono rivelate decisamente sbilanciate e c’e’ steto bisogno di intervenire aumentando l’attenuazione del mid e diminuendo quella del tweeter.

La cassa cosparsa di bostik99 pronta per l’impiallicciatura e il mio strumento di precisione: bisturi da chirurgo (grazie al mio amico dottore!).

I cross-over finiti (ma sbagliati!). Ho preferito utilizzare al metodo del circuito stampato quello della tavoletta in legno fissata all’interno della cassa con semplici viti parker. Lo schema del cross-over è il seguente.

 

 

Le frequenze di taglio sono a circa 340 hz per il woofer. Il mid presente un passa basso molto netto (III ordine) ma un passa alto blando,di sola protezione contro le forti escursioni ( soltanto un I ordine): le due frequenze sono rispettivamente 5300hz e 200 hz circa. Il tweeter presenta un semplice socondo ordine con taglio a 5060 hz. La cella R-L-C serve per attenuare le frequenze del mid corrispondenti circa alle frequenze della voce, altrimenti troppo presente.

 

siamo quasi giunti al termine. Pitturazione a pennello: tre mani di color ciliegio (pittura sil-UV della Linvea). Ritoccato il nero con la mano definitiva e messi i connettori per l’ingresso..

 

 

non resta che fissare gli altoparlanti con il solito grey-tac interposto tra il cestello e il bordo per evitare qualsiasi fessurazione e fastidiose vibrazioni.

Gli spike, in acciaio inox, sono realizzati artigianalmente al tornio partendo da un unico bloco di acciaio (insomma...tipo il david di Michelangelo) da mio nonno. Un capolavoro: altro che quei finti piedini venduti per un sacco di soldi

Mancano solo le retine parapolvere.

 

 

Il telaio l’ho realizzato a partire da un pannello di multistrato di 1cm e lavorato con la solita fresa, ma questa volta a mano libera, per lo scasso unico mid-tweetr e per la forma ellittica alla base (lo scasso corrispondente al woofer col solito compasso). Ho fissato la tela acustica con spillatrice da tappeziere

 

 

 

Il risultato finale è magnifico.

 

Impressioni d’ascolto

 

Dopo una settimana di rodaggio e di prova della migliore disposizione nella stanza ho potuto effettuare una vera prova d’ascolto. Per fare un paragone, incuriosito dal valore reale dei miei diffusori sono andato in un negozio di altà fedeltà e devo dire che sono rimasto sorpreso da come le mie casse si avvicinino come qualità a modelli molto prestigiosi. La prova l’ho effettuata con tre cd: una raccolta jazz di Alexandria, “lo schiaccianoci” di Peter Tchiajkovski e il mitico “dark side of the moon”. Col primo cd mi ha colto l’incredibile naturalezza del suono, soprattutto della voce e di strumenti quali sax e tromba. Inutile citare la presenza del contrabbasso elettrico, anche alle frequenze più basse. La suite è stata impressionante.. dall’andante pianissimo dello xilofono all’allegro fortissimo degli archi alle basse frequenze di fagotti, viole e violoncelli fino al valzer dei fiori è sembrata  una continua immersione in un orchestra (personalmente so che significa perchè sono anch’io un musicista). I pink Floyd rimangono sempre i miei preferiti. Come si ci può aspettare è stato il cd in cui meglio sono emerse le doti del woofer che riproduce con fedelta anche le frequenze più basse, grazie alle dimensioni, l’incredibile efficienza anche sui super-bassi, ma soprattutto ho notato il forte smorzamento del sistema che anche a frequenze con forti escursioni è molto preciso e secco, senza echi o ritardi di alcun tipo. La cosa più importante che ho tralasciato fin’ora è comunque l’incredibile soddisfazione che un diciassettenne può avere nell’ascoltare un paio di trasduttori di un certo livello ed essere cosciente di esserne stato l‘artefice (la soddisfazione per quanto mi riguarda è enorme). D’altronde ribatto che non avrei potuto ottenere un risultato del genere senza il diligente aiuto di mio padre, a cui devo gran parte della riucita del progetto, oltre che parte del progetto stesso.

 

Veniamo ai conti:

Ø     Altoparlanti: 320€

Ø     Tubi d’accordo 100mm e connettori dorati 25€

Ø     Legno mdf 19mm 40€

Ø     6 strisce di impiallacciature color tanganica 42€

Ø     Bostik99 3 barattoli 16€

Ø     Pittura nero satinata e rulletto 20€

Ø     Pittura color ciliegio 10€

Ø     Madreviti, perni e viti a legno e grey-tac 20€

Ø     5 pannelli di materiale fonoassorbente 48€

Ø     Pannelli multistrato di betulla 1 cm 10€

Ø     Bobmoletta color nero e lacca trasparente 5€

Ø     Audioclip e tela acustica 15€

Ø     Carta vetro 100-120-220-360-800 10€

Ø     Bitume liquido 8€

 

Per fortuna ho rispiarmato una cifra consistente avendo già i componenti per i cross-over. Comunque sia penso che un paio di casse del genere costino molto di più di quanto sono costate a me.

 

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