Alexander diffusori autocortuiti
Personalmente penso che sia difficile e
quantomai inutile eccedere nelle premesse quindi volevo scrivere
giusto due parole. Voglio anzitutto giustificare il nome del progetto:
un gesto di galanteria nei confronti di una ragazza a cui ho dedicato
i diffusori. Per concludere, senza dilugarmi, devo ringraziare mio
padre per l’aiuto, sia economico (ho quasi diciassette anni e non
sarei riuscito a portare a temine il progetto soltanto con le mie
magre finanze), sia fisico, apportando la giusta dose di
esperienza,conoscenza (sia d’elettronica che d’hi-fi), buon gusto...insomma
tutto cio che alla mia età è difficile avere.
Penso che solo grazie alla salda
collaborazione siamo risciti ad ottenere un ottimo risultato. E poi in
due ogni cosa viene meglio ed è meno faticosa.
Il progetto è nato dal nulla, progettato
col software AFW. Gli altoparlanti scelti sono quelli che più si
adattavano alle mie esigenze ed alle mie tasche:
·
Woofer: Ciare pw328\ 32
cm\ 150watt rms\ fs 48hz\ xmax 3mm\ spl: 98db 1w/1m. Potente
efficiente e soprattutto... grande!cose che piacciono ai ragazzi.
·
Midwoofer: Ciare pm200\
21cm\ 120watt rms\ fs 65hz\ xmax 1,5mm\ spl: 96db 1w/1m. Un larga
banda molto presente su tutta la gamma di bassi e medi. Ancora una
volta sono stato attratto dall’alta efficienza.
·
Twetter: Rcf
tw105\membrana in alluminio con sistema di caricamento a tromba\
150watt rms\spl: 103db 1w/1m. Ero molto scettico su questi tweeter,
più fedele al soft dome, ma dopo averlo sentito(prima di comprarlo)
sono rimasto impressionato dalla nuturalezza del suono e l’incredibile
estensione verso l’alto. Ottimo trasduttore.
Il woofer è caricato in 77 litri
accordati a 46hz, mentre il midwoofer (copre infatti anche frequenze
in cui opera il woofer, con un leggero”accavallamento”) è in
sospensione pneumatica (circa 40 litri). Il tweeter è posto nella
cassa del mid, ovviamente separata dal woofer.
Passiamo alla realizzazione.
Il legno l’ho
acquistato in falegnameria gia tagliato (in maniera molto imprecisa..ho
avuto una marea di problemi): ho optato per l’mdf da 19mm in quanto lo
ritenevo il migliore per vari motivi: è un legno “muto”, compatto,
facile da lavorare, relativamente economico e molto meno pesante del
25mm.
Una volta effettuato il disegno siamo
passati alla foratura armati di fresatrice con gambo da 8mm e
accessoriata di compasso, kit di frese, pazienza (non conoscevamo
affatto l’attrezzo).Dopo varie prove col nuovo attrezzo siamo riuciti
ad ottenere un ottimo risultato.
Siamo quindi passati
all’incollaggio.. escludendo incidenti di percorso dovuti ad
imprecisioni di taglio (ben 1cm di errore su un pannello!!!), e varie
imprecazioni rivolte al falegname..penso che l’importante sia mettere
molta colla (eliminando gli eccessi dopo aver stretto le morse) e
creare la maggior pressione possibile per rafforzare la presa della
colla: quelli che vedete in foto sono pacchi di mattoni e mattonelle

Dopo 48 ore siamo passati
all’eliminazione di eventuali imperfezioni con una levigatrice
orbitale e carta con grana da 100 e 120

Le operazioni successive sono state
mettere il ben noto “grey tack” (ovvero la guarnizioni dei lavelli!!)
in tutti gli spigoli e ricoprire il tutto con 4 mani di bitume
liquido.
Non c’è bisogno
certo di un genio qui.. il taglio e l’incollaggio del materiale
fonoassorbente (poliuterano espanso da 1-1,5cm).

Dopo aver sigillato le casse col
pannello frontale con la solita tattica siamo passati a dare le prime
mani di fondo con pittura nera satinata passata con rulletto al fine
di dare un effetto “a spruzzo” e per evitare le varie rogne del
pennello (peli e striature). La pittura l’ho presa di ottima qualità
(mi è costata una cifra per un barattolo minuscolo!) per evitare di
dover dare il fondo i turapori. La sua valenza estetica tuttavia
ripaga a pieno il prezzo.

I tubi di accordo sono fissati con la
colla Pattex Millechiodi ma solo per eccesso di zelo dato che la
precisione del buco impediva qualsiasi fessurazione.

Montato un filtro
provvisorio ...
non ho saputo
resistere ad una prova! Che inoltre è servita a testare e soprattutto
perfezionare il cross-over. Tuttavia abbiamo commesso un errore non
considerando l’ambiante d’ascolto.. una volta portate in salone le
casse si sono rivelate decisamente sbilanciate e c’e’ steto bisogno di
intervenire aumentando l’attenuazione del mid e diminuendo quella del
tweeter.
La cassa cosparsa di bostik99 pronta per
l’impiallicciatura e il mio strumento di precisione: bisturi da
chirurgo (grazie al mio amico dottore!).
I cross-over finiti (ma sbagliati!). Ho
preferito utilizzare al metodo del circuito stampato quello della
tavoletta in legno fissata all’interno della cassa con semplici viti
parker. Lo schema del cross-over è il seguente.

Le frequenze di taglio sono a circa 340
hz per il woofer. Il mid presente un passa basso molto netto (III
ordine) ma un passa alto blando,di sola protezione contro le forti
escursioni ( soltanto un I ordine): le due frequenze sono
rispettivamente 5300hz e 200 hz circa. Il tweeter presenta un semplice
socondo ordine con taglio a 5060 hz. La cella R-L-C serve per
attenuare le frequenze del mid corrispondenti circa alle frequenze
della voce, altrimenti troppo presente.
siamo quasi giunti al termine.
Pitturazione a pennello: tre mani di color ciliegio (pittura sil-UV
della Linvea). Ritoccato il nero con la mano definitiva e messi i
connettori per l’ingresso..

non resta che fissare gli altoparlanti
con il solito grey-tac interposto tra il cestello e il bordo per
evitare qualsiasi fessurazione e fastidiose vibrazioni.
Gli spike, in
acciaio inox, sono realizzati artigianalmente al tornio partendo da un
unico bloco di acciaio (insomma...tipo il david di Michelangelo) da
mio nonno. Un capolavoro: altro che quei finti piedini venduti per un
sacco di soldi
Mancano solo le retine parapolvere.

Il telaio l’ho
realizzato a partire da un pannello di multistrato di 1cm e lavorato
con la solita fresa, ma questa volta a mano libera, per lo scasso
unico mid-tweetr e per la forma ellittica alla base (lo scasso
corrispondente al woofer col solito compasso). Ho fissato la tela
acustica con spillatrice da tappeziere

Il risultato finale è magnifico.
Impressioni d’ascolto
Dopo una settimana di rodaggio e di
prova della migliore disposizione nella stanza ho potuto effettuare
una vera prova d’ascolto. Per fare un paragone, incuriosito dal valore
reale dei miei diffusori sono andato in un negozio di altà fedeltà e
devo dire che sono rimasto sorpreso da come le mie casse si avvicinino
come qualità a modelli molto prestigiosi. La prova l’ho effettuata con
tre cd: una raccolta jazz di Alexandria, “lo schiaccianoci” di Peter
Tchiajkovski e il mitico “dark side of the moon”. Col primo cd mi ha
colto l’incredibile naturalezza del suono, soprattutto della voce e di
strumenti quali sax e tromba. Inutile citare la presenza del
contrabbasso elettrico, anche alle frequenze più basse. La suite è
stata impressionante.. dall’andante pianissimo dello xilofono
all’allegro fortissimo degli archi alle basse frequenze di fagotti,
viole e violoncelli fino al valzer dei fiori è sembrata una continua
immersione in un orchestra (personalmente so che significa perchè sono
anch’io un musicista). I pink Floyd rimangono sempre i miei preferiti.
Come si ci può aspettare è stato il cd in cui meglio sono emerse le
doti del woofer che riproduce con fedelta anche le frequenze più
basse, grazie alle dimensioni, l’incredibile efficienza anche sui
super-bassi, ma soprattutto ho notato il forte smorzamento del sistema
che anche a frequenze con forti escursioni è molto preciso e secco,
senza echi o ritardi di alcun tipo. La cosa più importante che ho
tralasciato fin’ora è comunque l’incredibile soddisfazione che un
diciassettenne può avere nell’ascoltare un paio di trasduttori di un
certo livello ed essere cosciente di esserne stato l‘artefice (la
soddisfazione per quanto mi riguarda è enorme). D’altronde ribatto che
non avrei potuto ottenere un risultato del genere senza il diligente
aiuto di mio padre, a cui devo gran parte della riucita del progetto,
oltre che parte del progetto stesso.
Veniamo ai conti:
Ø
Altoparlanti: 320€
Ø
Tubi d’accordo 100mm e
connettori dorati 25€
Ø
Legno mdf 19mm 40€
Ø
6 strisce di
impiallacciature color tanganica 42€
Ø
Bostik99 3 barattoli 16€
Ø
Pittura nero satinata e
rulletto 20€
Ø
Pittura color ciliegio 10€
Ø
Madreviti, perni e viti a
legno e grey-tac 20€
Ø
5 pannelli di materiale
fonoassorbente 48€
Ø
Pannelli multistrato di
betulla 1 cm 10€
Ø
Bobmoletta color nero e
lacca trasparente 5€
Ø
Audioclip e tela acustica
15€
Ø
Carta vetro
100-120-220-360-800 10€
Ø
Bitume liquido 8€
Per fortuna ho rispiarmato una cifra
consistente avendo già i componenti per i cross-over. Comunque sia
penso che un paio di casse del genere costino molto di più di quanto
sono costate a me.
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